Fare per capire

Sabato ho partecipato come volontaria alla raccolta straordinaria per la colletta alimentare.
Dando le buste della spesa all’entrata del supermercato spiegavo che io e gli altri ragazzi stavamo raccogliendo degli alimenti a lunga conservazione per poi distribuirli a chi non riesce nemmeno ad avere beni di prima necessità.
Tante persone che conoscevano l’iniziativa hanno dato volentieri il loro contributo, altre mi hanno sarcasticamente detto “ma che dare e dare… dovreste dare da mangiare a noi”. Alcune però, certamente non più ricche, mi hanno commosso. In particolare, un signore anziano italiano che veniva a fare la spesa con la famiglia ci ha risposto: “Noi non abbiamo molto, ma voglio dare qualcosa. Sapete perché? Perché fra qualche anno potrei averne bisogno io”, ed una signora extracomunitaria ha lasciato una busta più grande di quella che ha portato via per lei.
Giussani in un libricino sul senso della caritativa diceva che interessarci agli altri ci fa compiere il supremo, anzi unico, dovere della vita, che è realizzare noi stessi, compiere noi stessi. Rileggendolo ho capito perché sono tornata a casa contenta.

Pastinaca