“Per cosa si uccide” di Gianni Biondillo

Questo sostanzioso e scorrevole giallo del 2005, in modo ironico e accattivante, racconta della periferia milanese, Quarto Oggiaro, e degli omicidi che vi avvengono. Protagonista delle indagini è l’ispettore Ferraro, antieroe, malinconico perdente, che al mattino per alzarsi e andare al lavoro compie uno sforzo sovrumano. Lo attornia un campionario impensabile di stravaganti personaggi, in una Milano illuminata e umanizzata da una miriade di giovani donne che in primavera sbocciano e sembrano sfilare in passerella: senza distinzioni tra commesse, pilastri della vita cittadina, anoressiche fotomodelle, o semplici immigrate. Il peregrinare dell’ispettore tra le strade del centro, i Navigli e la selva infinita e indistinta di villette della Brianza lo conduce all’orrore finale del lercio e osceno mondo della pedofilia. Non si uccide solo per amore o per odio ma anche per lussuria e depravazione. Pur nella crudezza della narrazione l’autore ci mostra un affresco efficace e autentico dell’amata Milano.

Pesce Palla