Politiche familiari e campagna elettorale: tra promesse e speranze

Politiche familiari e campagna elettorale: tra promesse e speranze
Foto di HeungSoon da Pixabay

Giorgia Meloni: «potenziare lo strumento dell’assegno unico universale. Oggi la legge prevede un contributo per ogni figlio a carico da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro al mese con Isee sino alla soglia di 15 mila euro, importi troppo bassi, lo sanno bene i genitori. Aumenteremo l’assegno unico del 50%, che in questo modo arriverà a un massimo di 260 euro mensili per figlio». Costo? «6 miliardi», ha chiarito la presidente di Fdi, che nel «lungo periodo» conta di introdurre il «cosiddetto quoziente familiare», ovvero «più è numerosa la famiglia, meno tasse si pagano. È un obiettivo di legislatura, ma fin da subito intendiamo dare un immediato contributo tangibile a tutti i nuclei familiari». 

La ministra per la Famiglia Elena Bonetti: «L’assegno unico e universale l’abbiamo voluto, costruito e fatto. E lo rafforzeremo attuando la riforma del Family Act». 

È utile avere un quadro delle scelte per la famiglia che i diversi partiti hanno presentato tra i punti della campagna elettorale.

 

Centrodestra

«Allineamento alla media europea della spesa pubblica per infanzia e famiglia», un «piano di sostegno alla natalità» con «asili nido gratuiti», la riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per l’infanzia e l’«aumento dell’assegno unico» e la «progressiva introduzione del quoziente familiare». C’è poi la richiesta di un «sostegno alle famiglie con disabili».

 

Partito democratico

«Garantire per tutti la clausola di salvaguardia, e non solo per il 2022, anche per chi ha più di 25mila euro di Isee e rischia di perderci qualcosa». Poi c’è la richiesta di non calcolare nell’Isee gli indennizzi risarcitori per chi ha figli disabili a carico e di ridurre il peso della prima casa (sempre ai fini dell’Isee). Infine occorre ridurre la selettività prevista per i redditi medi e, come già indicato in legge, bisognerà adeguare gli importi erogati all’inflazione.

 

Terzo polo

Anche l’asse Calenda-Renzi, che può contare comunque sul lavoro di Bonetti, pensa a un «potenziamento dell’assegno unico», specie in caso di famiglie con molti figli di persone con disabilità a carico. C’è poi l’attuazione della parte di delega relativa al sostegno all’educazione e quella del piano asili nido, assieme al rimborso per i costi sostenuti per baby-sitter, badanti o educatori.

 

Movimento 5 stelle

Rafforzamento del Reddito di cittadinanza, ma va detto che la legge delega sull’assegno unico è stata avviata dal governo Conte bis. Tra le altre proposte c’è l’equiparazione dei tempi di congedo di paternità e maternità «per rendere finalmente concreta la parità di genere nella gestione familiare e nella vita lavorativa». Da registrare anche le iniziative a favore del sostegno alla disabilità, come la promozione della vita indipendente, il potenziamento delle tutele per i caregiver e altre misure.

Moscardino