Prima pagina

Mi ha molto addolorato leggere in prima sui giornali di oggi del teologo polacco, monsignore dell’ex Sant’Uffizio, che ha dichiarato di essere gay e di avere un compagno, invitando la Chiesa ad “aprire gli occhi”. Su che cosa dovrebbe aprire gli occhi la Chiesa? Sul fatto che siamo dei poveretti e non riusciamo ad essere fedeli? Ma ce lo ha insegnato Gesù con i suoi primi amici che la fedeltà nel matrimonio e la castità nel sacerdozio non sono roba da uomini ma da Dio, anzi, da grazia di Dio. E per questo si è inventato i sacramenti! Niente di nuovo, quindi. Infatti, che differenza c’è tra la situazione di Charamsa (che la Chiesa ha prontamente invitato a lasciare tutti gli incarichi) e quella di un qualsiasi altro prete che lascia l’altare per vivere con una donna (o un marito la moglie per un’altra donna o viceversa)? Sono mai state notizie da prima pagina? Ma il punto è che stasera inizia un drammatico Sinodo sulla famiglia sul quale è già stato detto e scritto di tutto e che forse (forse?) il rispettabilissimo dramma di un uomo si è messo al servizio di una molto meno rispettabile ideologia.
Per questo preghiamo la Madonna – io ed altri amici lo facciamo stasera alle 18,30 nella chiesetta della Madonna della Vittoria, poco fuori Termoli – perché insieme a San Giuseppe ci preservi dall’uso strumentale dei nostri limiti.
Il Papa, in una preghiera che ci invita a recitare proprio per il Sinodo, scrive tra l’altro “Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio”.
Gran lavoro per i Vescovi. E per ciascuno di noi!

Alice