Cari amici della Spigola,
è arrivato il virus, è arrivata la quarantena, è arrivata la quaresima.
Non mi sono mai trovato in una situazione del genere, diciamo che le infinite possibilità prendono forme fantasiose.
Lavoro, ci sono le persone con cui si è in quarantena, si fanno attività casalinghe varie, sì, tutto okay, tuttavia l’obbligo di essere in un luogo circoscritto per un grave motivo fa fare considerazioni ad ampio orizzonte.
Si pensa alle estreme conseguenze di una situazione del genere, al disordine e alla sofferenza dei più cari e mano a mano di tutti.
Penso alla mia vita, al significato della mia vita, a tutto ciò che ho fatto e che mi ha portato qui, ai desideri e alle aspirazioni dell’adolescenza, alla possibilità della spiegazione di tutto attraverso un incontro, alle decisioni e ai tradimenti, a tante cose.
Si aprono squarci infiniti, sembra di osservare l’universo profondo come quelle immagini del telescopio Hubble, in realtà emerge l’io, e alla fine sotto sotto emerge un volto.
Quando ero adolescente il volto erano le canzoni e la faccia della compagna di scuola più desiderata.
Oggi, di fronte a una circostanza che non si sa bene come andrà a finire, tutto è trapassato e in fondo al buio interstellare emerge un solo volto.
Un paio di settimane fa, il 22 febbraio all’inizio dello scatenarsi dell’epidemia, sono andato a Manoppello al Volto Santo e, passeggiando fuori della Basilica in attesa dell’apertura pomeridiana delle 15.30 mi dicevo tra me e me che sarebbe stato bello, visto quello che stava arrivando, ricevere l’indulgenza plenaria per vari motivi: un’utilità personale e perché, messo a posto il debito spirituale, si è più pronti e sereni ad affrontare tutto, magari solo aiutando gli altri in difficoltà.
Girato un angolo, su un manifesto erano elencate le date in cui per tutto l’anno era possibile lucrare l’indulgenza plenaria e una delle date era proprio il 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro! (quindicesimo anniversario della morte di don Giussani)
Il primo passaggio per essere sereni e pronti ad affrontare una battaglia senza frontiere è essere limpidi con quel Volto, togliere tutti gli ostacoli che inevitabilmente la natura umana dissemina tra sé e Lui.
La conseguenza è la serenità che fa essere più attenti ai particolari mentre il mondo è preso dal tornado dell’assenza di ragioni.
Tanto…
Tonno subito