Ragazzo suicida

Andrea 15 anni suicida perché additato come gay su Facebook. Gli amici: Andrea non era omosessuale.
Una maglietta rosa, vestiti eccentrici, smalto alle unghie. Ed atteggiamenti particolari, quel tanto da spingere i suoi compagni ad additarlo come gay. Fino a deriderlo su Facebook. Un peso troppo grande per uno studente romano di soli 15 anni che martedì sera, dopo essere tornato a casa dal suo liceo dove era in corso un’occupazione, si è tolto la vita, impiccandosi.

Che dolore ho provato nel leggere questa notizia, il problema non è se questo povero ragazzo era omosessuale o no, ma chi gli era veramente amico, amico così come ne parla il Vangelo quando dice: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Se Andrea avesse conosciuto un amico così non si sarebbe sentito solo e disperato fino a decidere un gesto così estremo.
Il dramma che vedo in tanti ragazzi è proprio una solitudine, una fragilità sconfinata. Io ho vissuto questa solitudine anche quando ero circondato da tanti conoscenti, e solo quando ho incontrato uno che mi ha abbracciato ed amato così come ero ho capito che avevo incontrato la salvezza, la verità della mia vita.
Solo dentro questo abbraccio capisci che tutto (fragilità, incoerenza, debolezza) serve per compiere la tua vita.

Pesce Tracina