LA SCELTA RELIGIOSA NELLE ELEZIONI COMUNALI A TERMOLI TRA ZOMBIE, RIVOLUZIONARI E CAVALLI VINCENTI

Anche il risultato delle elezioni comunali di Termoli rispecchia quanto descritto nell’articolo di Strano Cristiano riportato su questo blog: “il voto cattolico è irrintracciabile, perché irrilevante”.
Premesso che è arduo paragonare il voto europeo a quello delle comunali, ritengo che delle affinità si possano riscontrare e si possa tentare di dare un giudizio anche a livello locale.
Abbiamo visto tanti “cattolici impegnati” impegnarsi per un candidato a sindaco, che ha fatto dell’originalità e della diversità i suoi cavalli di battaglia, sostenuto da liste della sinistra estrema.
Altri cattolici, meno impegnati, hanno dato il loro sostegno per lo “zombie” della politica termolese (ma si sa, a volte ritornano o, forse, non sono mai andati via).
Sicuramente qualche cattolico ha dato il proprio contributo per il candidato M5S, quantitativamente e qualitativamente inferiore rispetto al supporto dato allo stesso partito per le europee; rivoluzionari in Europa, ma a Termoli c’era, forse, il problema del physique du rôle.
Il candidato di centrosinistra pure ha avuto tra le liste che lo sostenevano alcune di chiara ispirazione cristiana (o meglio demo-cristiana). La conformazione della coalizione di centrosinistra meriterebbe, però, un approfondimento perché si sta configurando sempre più come un rassemblement che cerca di calamitare anche forze estranee alla sua storia culturale e politica; questo, a dire il vero, dipende anche dal fatto che alcuni, singoli o gruppi, preferiscono “saltare sul carro del vincitore” e scommettere la propria dote elettorale sul “cavallo vincente”.
Infine, un altro gruppo di cattolici, in maniera ufficiale, attraverso l’Associazione “Liberi di Costruire”, ha sostenuto il candidato sindaco di centrodestra, avendo l’ardire di organizzare persino un incontro pubblico per dire e dare le ragioni della propria scelta, frutto di un lavoro serio di analisi e di giudizio che non ha messo da parte la storia di presenza – di cattolici – nella società civile termolese.
Allora, anche per le comunali vale quanto detto nell’editoriale di Strano Cristiano a proposito delle europee, ovvero che “il problema non è la dispersione del voto dei cattolici fra i vari partiti, ma il fatto che i cattolici hanno votato seguendo gli stessi criteri di tutti gli altri” e che è stato “il trionfo della scelta religiosa, cioè di quell’atteggiamento per cui la fede deve rimanere un qualcosa di intimo e privato, mentre la vita, in particolare la vita pubblica, scorre altrove” e che “non è stato premiato l’impegno di quei candidati con un dichiarato riferimento alla dottrina sociale cristiana”.
Con qualche eccezione, direi.

Pesce (ner)Azzurro