Sei cattolico? Stai zitto!!

Sei cattolico? Stai zitto!!
Foto di S. Hermann / F. Richter da Pixabay

Nella storia della democrazia italiana i cattolici, al di là delle appartenenze partitiche, sono stati sempre rispettosi della volontà delle maggioranze di turno, anche oltre i propri convincimenti personali e di fede; a volte si sono accodati alle maggioranze con troppa disinvoltura.

Periodicamente però si rinnova l’ostracismo nei confronti di cattolici che, impegnati in politica, in partiti e nelle istituzioni pubbliche, esprimono opinioni e presentano soluzioni diverse dal solito mainstream del politically correct, secondo il quale sono degne di cittadinanza solo idee, proposte e scelte proprie di una cultura laicista, progressista (come si usa dire, intendendo con questa parola il vero, il buono, il bello). Ci tocca di assistere spesso a esercizi di valutazione in base a questo criterio, in virtù di una supposta superiorità (!) culturale se non addirittura antropologica (io migliore di te, sciocco cattolico).

Sei cattolico?

La tua parola riflette una posizione del bagaglio culturale e valoriale della tradizione cattolica?

Allora, a priori, non hai il diritto di parlare, stai zitto, retrogrado troglodita, conservatore, oscurantista (le solite litanie preconfezionate da parte di chi ha il vezzo della puzza sotto il naso).

Finiscono così per essere snobbate (per non dire ‘schifate’) realtà benemerite, movimenti, gruppi, associazioni e realtà cattoliche, descritte quasi come “covi” di fondamentalismo cattivo. Siamo all’intimidazione, oltre che al disprezzo spudoratamente esplicito. Viene meno il principio base di ogni democrazia: il pieno riconoscimento reciproco delle parti politico-culturali, cioè quella piattaforma in base alla quale i punti di vista diversi sono tutti legittimi e da approfondire nella libera discussione. E invece assistiamo a barricate, azioni di violenza, mobilitazioni e occupazioni per impedire di parlare a chi non la pensa secondo il pensiero dominante; e poi c’è chi giustifica anche tali azioni da ‘squadrismo fascista’, in base al principio che deve essere proibito, a prescindere, tutto ciò che esce fuori dagli schemi.. ‘progressisti’.

Per certi ambienti intellettuali, personaggi della comunicazione, dello spettacolo, famosi giornaloni, talk show televisivi a senso unico che ospitano normalmente gente radical-chic, personaggi pubblici d’alta borghesia, esponenti dell’establishment politico-economico-culturale, tutto ciò che non è contemplato nel loro pensiero, nella visione valoriale, è subito bollato come oscurantista e gretto. Molti cosiddetti laici misurano la bontà delle idee altrui con l’unico metro della maggiore o minore aderenza al proprio pensiero, tant’è che prima che aprono bocca si può facilmente indovinare quanto stanno per dire. È l’antico vizio di reputarsi gli unici detentori del ‘pensiero giusto’ dogmaticamente affermato; il dialogo, il ragionamento e confronto viene viziato dalla verità dogmatica pregiudizialmente imposta. Ci sarebbe, pertanto, molto da dire su dove sia effettivamente presente oggi un certo dogmatismo ideologico e metodo da… antica inquisizione e da caccia alle streghe.

Condividi la mia idea? Bravo, siedi alla mia destra! La contesti? Vade retro! Ma questo è puro e semplice pregiudizio che alza un muro invalicabile, è avvelenamento dei pozzi. E senza rispetto reciproco è difficile andare lontano.

Moscardino