Siam pronti alla morte

Arrivati davanti alla tomba di San Paolo viene da inginocchiarsi. Il flusso continuo delle persone che arrivano e si inginocchiano palesa una Storia che continua a farsi carne, quella di Gesù. San Paolo è l’uomo che ha perseguitato i primi cristiani, quelli che avevano mangiato con Gesù, gli amici di Gesù. Aveva partecipato della lapidazione di Stefano, prima di conoscere la Verità, cioè la storia di misericordia di Gesù, passata per Paolo attraverso il perdono per le persecuzioni messe in atto. Poi, investito di quella Misericordia, ha dato la vita per essa. Come ogni cuore giovane anche Paolo desiderava la vita, ma non potendola mantenere per sempre desiderava darla per un valore assoluto e totalizzante… In ginocchio davanti a Paolo ho chiesto la stessa tenacia e la stessa Grazia di dedicare ogni istante ad un ideale che possa farmi perdere la vita, donandola, prima che il tempo la porti via, in modo lieto e di essere pronta alla morte, con gratitudine, senza rimpianti e senza paura di cantarlo durante l’inno italiano, come è successo all’Expo.

Pescinfaccia