Sovranità nazionale e solidarietà come fattori essenziali per la democrazia – 2

Com’è stato possibile che il sistema politico-partitico-economico al potere negli anni 70-90 non se ne sia accorto?

A mio parere gli elementi principali che hanno reso possibile questo disastro, sono stati principalmente 3:

  • i movimenti nati dal 68 e le campagne per i diritti civili radicali che dapprima hanno spostato l’attenzione della sinistra storica (PCI in particolare) dal sociale al civile e poi la hanno trasformata da forza socialista ed anticapitalista a forza integrata pienamente nel capitalismo
  • la strategia della tensione (stragi, Brigate Rosse etc) che è stata un forte elemento di distrazione
  • tangentopoli come elemento strumentale per eliminazione degli altri due partiti storici (DC e PSI)

Con questo non voglio dire che il 68 e tangentopoli non abbiano anche un significato positivo e morale ma come questi fenomeni siano stati strumentali al progetto neoliberista e favoriti dal potere sottostante.

Una volta spariti DC, PCI e PSI, sono comparsi nuovi partiti senza base storica, teorica e politica; partiti come Forza Italia, Lega, Italia dei Valori e le varie metamorfosi del Partito Democratico. Partiti sempre più sganciati dalle idee costituenti, senza più coscienza storica e quindi, facilmente manipolabili ed infiltrabili dal nuovo pensiero neoliberista.

Un discorso a parte va fatto per il mondo cattolico che una grande parte aveva avuto (insieme a socialisti e comunisti) nella costruzione dello stato democratico e solidale e nella stesura della sua Costituzione. A parte qualche esperienza con le mani nel reale (CL, MCL, ACLI) il resto (la maggioranza) aveva fatto la scelta religiosa lasciando campo libero al mondo laico e condannandosi per gli anni successivi a una desolante marginalità (come aveva predetto Augusto Del Noce).

Per di più, a livello politico, la parte di “cattolici adulti” che ancora rimaneva nella DC (Prodi e Andreatta in primis) non solo non si è opposta alla deriva neoliberista ma la ha in prima persona favorita attraverso una politica di privatizzazione e vendita dei gioielli di casa.

Rimane, a mio parere, la testimonianza luminosa di Aldo Moro che, unico fra i cattolici e uomo di Stato consapevole, forse rendendosi conto di quello che stava accadendo, ha cercato di unire le forze radicate nella costituzione in forme nuove di collaborazione (compromesso storico). Non so se la sua fine abbia avuto a che fare con questo, ma lo sospetto.

Oggi la situazione non mi sembra diversa e c’è ancora inconsapevolezza di quello che c’è in gioco.

Devo notare inoltre con dispiacere che oggi, in assenza di coloro (eredi dei partiti cattolici, socialisti e comunisti) che dovrebbero difendere i valori fondanti della Repubblica Italiana, tali valori (quali sovranità, solidarietà, centralità del lavoro, proprietà della moneta etc) sono diventati bandiere di movimenti non pienamente moderati con tutti i rischi che ne derivano.

D’altra parte nei partiti moderati e, purtroppo anche in molti cattolici, le idee dell’assemblea costituente sono ritenute vecchie, non adeguate e molti vedono nella loro difesa un richiamo al populismo.

E’ veramente una situazione paradossale: gli eredi dei grandi partiti che hanno costruito l’Italia democratica hanno lasciato la difesa della costituzione, della democrazia e dello stato sociale ai grillini, ai leghisti 2.0 e a una miriade di movimenti di sinistra e di destra.

Pesce martello (continua)