Sui divieti americani

Dunque, riassumiamo. Il presidente degli US tutti gli anni fissa le quote per l’immigrazione da ogni Paese. Per quanto riguarda i rifugiati, l’anno scorso Obama aveva fissato il limite di 85000, Trump ha deciso per 50000. Una diminuzione di un numero già esiguo, nella tradizione delle politiche americane. Sulle coste italiane ne sono arrivati 180000 l’anno scorso, l’anno prima in Grecia ne sono arrivati 800000. Insomma gli US ne prendono sempre pochi.
Inoltre Trump ha deciso di rivedere i protocolli di informazioni richieste per ogni viaggiatore. Nel prologo del decreto c’è scritto che vuole evitare che negli US arrivino persone che non rispettano la Costituzione americana, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle donne, di ogni orientamento sessuale, di ogni credenza religiosa. Ha dato 30 giorni per fissare i nuovi protocolli. Nel frattempo che questi protocolli vengono rifatti ha bloccato temporaneamente ogni arrivo (di musulmani, cristian, yazidi ecc.) da 7 Paesi a rischio terrorismo, eccetto i corpi diplomatici e quelli che devono viaggiare per motivi di rappresentanza. Ovviamente, coloro che hanno un permesso per stare negli US (carta verde) potranno tranquillamente soggiornare negli US. I 7 Paesi erano stati indicati dall’amministrazione Obama, che a sua volta aveva fatto un blocco degli arrivi dall’Iraq nel 2011. Ci sono 40 Paesi musulmani che non vengono sottoposti ad alcuna restrizione.
Inoltre, questa sì che è una novità, Trump ha anche chiesto che, se la legge lo permette, si dia priorità per quei Paesi alle minoranze perseguitate per motivi religiosi. Se la legge lo permette sarà una novità, simile a quella che aveva ipotizzato per l’Europa il cardinale Biffi.
Infine, non è stato licenziato alcun ministro perché il nuovo ministro della giustizia non è ancora stato nominato. C’è un procuratore generale (carica politica negli US) che fa le funzioni del ministro. Il procuratore in carica era stato nominato dall’amministrazione precedente. Quando sì è rifiutata di attuare la legge, il presidente l’ha cambiata come è nel suo diritto.
Allora, come mai tutto questo caos e questo chiasso? Vorrei saperlo anch’io. Di certo si mischiano due volontà: quella dei liberal di urlare al mostro e quella di Trump di mostrare una radicale differenza da Obama, anche quando le sue politiche sono molto simili. I primi vogliono guadagnare uno spazio politico, il secondo vuole far vedere ai suoi sostenitori di essere coerente con quanto detto e di far rispettare “law and order”.
Purtroppo per noi, gli interessi opposti coincidono nei risultati. E così noi dobbiamo fare il duro lavoro di continuare a leggere (chi sa l’inglese può leggere il testo del decreto che ho riassunto), a ragionare e a capire a dispetto di ogni immagine, di destra e di sinistra.

Torpedine