Sul Corano e la logica

Questo Corano non può essere forgiato da altri che Allah! (Sura 10:37).
Se il Corano provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovate molte contraddizioni (Sura 4:82).

Il Corano afferma che la Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) è la parola rivelata di Allah. Vedi Corano 3:84; 3:187; 4:136; 5:44; 6:114; 7:157; 10:37; 29:46, etc. Il Corano afferma anche che le parole di Allah non possono essere cambiate (6:34; 6:155). Queste due affermazioni implicano che il Corano insegna che la Bibbia è vera e non può essere corrotta.

Di suo, la Bibbia insegna che qualsiasi rivelazione che non è consistente con le rivelazioni precedenti non è da Dio e va considerata falsa (Deuteronomio 13:1-5; 18:15-22), e che solo il vero Dio è capace di rivelare le cose future senza mai errare (Isaia 44:6-7).

Tutto questo potrebbe indurre a pensare che il Corano confermi la Bibbia, anche se non si capirebbe il perchè di una rivelazione che ri-riveli la rivelazione. Invece il Corano nega la morte di Gesù e dichiara che Allah ha ingannato i testimoni (4:157-158). Altra contraddizione è la promessa biblica in Isaia di un intercessore e redentore (Isaia 53:11-12), che troviamo avverata nel nuovo testamento (Marco 10:45; Ebrei 7:25); mentre il Corano nega ogni possibilità di riscatto per intercessione (2:48; 2:123). Il Corano infine nega che Gesù sia Figlio di Dio (9:30; 112:2-3) o divino in alcun modo (3:59), mentre la Bibbia ci dice che Gesù è eterno (Ebrei 13:8), Figlio di Dio (Giovanni 1:14) e Dio stesso (Giovanni 1:1).

La logica che ne segue è semplice: se il Corano è vero, allora la Bibbia è vera; ma se la Bibbia è vera, allora il Corano è falso, poiché non è logicamente consistente con la teologia precedentemente rivelata in ciò che il Corano stesso chiama rivelazioni di Allah.

L’unica altra alternativa è che i Musulmani che dicono che la Bibbia è corrotta e non è la parola di Dio abbiano ragione. In tal caso, però, anche il Corano è falso, perché il Corano afferma che la Bibbia è la parola di Dio.

Il Corano stesso dichiara che se si riuscissero a trovare molte contraddizioni nel Corano, si dimostrerebbe che il Corano non proviene da Dio (4:82). In realtà questa proposizione logica è fallace di per sé, poiché assume che qualsiasi scritto senza contraddizioni sia divinamente ispirato, il che è banalmente falso.

Se il Corano è cosi pieno di inesattezze, contraddizioni ed errori e nonostante ciò è proliferata intorno ad esso una religione, vi è solo una possibilità circa il mondo musulmano: l’uso della ragione come capacità di conoscenza, discernimento, rilevazione, insomma come capacità di conoscenza della verità, non è ancora stato sfruttato appieno.

Dobbiamo perciò ringraziare Benedetto XVI che ha riportato a Ratisbona il livello della questione a quel punto che è condizione per la conoscenza della verità: la ragione. E’ sulla ragione, e sulla bellezza aggiungeva Giussani, che il confronto mostrerà quale sia la verità. Occorre ricordarsi quel passo del Senso Religioso in cui Giussani cita il Fedone di Platone. L’unica possibilità affinché l’impotente uomo conosca il mistero, per una ragione che vuole considerare tutti i fattori, è che il Mistero si riveli a noi, umanamente. Se questo è accaduto 2000 anni fa con Gesù, occorre difenderlo con i denti. Tutto ciò che pretende di superare questo fatto deve dare ragione, vera, di quello che vorrebbe sostenere.

Aulonocara

Riferimenti:

http://www.pergrazia.com/apologetica/se-il-corano-e-vero-allora-il-corano-e-falso/2014/#fn-1347-4