Trash: il bene può nascere anche dalla spazzatura

Trash è il titolo di un film uscito nelle sale cinematografiche qualche mese fa, girato a Rio, nelle favelas brasiliane, e in particolare nelle immense discariche della città dove centinaia di persone vivono nella più totale povertà rovistando nell’immondizia per cercare qualcosa di buono da vendere.

Qui due bambini, Rafael e Gardo, trovano un portafoglio che nasconde le prove di un omicidio e di un clamoroso scandalo politico e si trovano davanti ad una scelta: allinearsi alla mentalità comune e riconsegnare il portafoglio incassando la ricompensa oppure cercare di capire il mistero che il portafoglio nasconde e denunciare l’accaduto. Per i due, ed in particolare per Rafael, la scelta è semplice: non bisogna restituire il portafoglio. La bontà della scelta gli sarà sempre più chiara con lo svolgersi dei fatti, nonostante i protagonisti siano consapevoli che quasi certamente non riusciranno a raggiungere il loro scopo e che saranno uccisi in ogni caso da una polizia corrotta e al servizio del potere. La cosa sorprendente è il motivo per cui prendono questa decisione, come dice lo stesso Gardo nel film: “perché questa è la cosa giusta da fare”.

Inizia cosi per loro un avventura ricca di colpi di scena e piena di tanta sofferenza, sorretti dalla loro amicizia che ha come fondamento una fede disarmante a cui i due ragazzi non smettono mai di aggrapparsi. Infatti, i due amici nei momenti più bui non fanno altro che recitare il “Padre nostro” consapevoli che il Signore è Bene e che quando sta loro accadendo è solo opera di un’umanità corrotta e malvagia. Commovente è la scena in cui Rafael prega per il poliziotto che sta per ucciderlo.

In tutto questo i ragazzi non sono soli ma vengono aiutati da un prete missionario che, pur con tutti i suoi difetti, non smette mai di aiutare e lottare in prima linea per i poveri della favela e da una volontaria americana che, nonostante appaia spesso ingenua, ha a cuore solo il bene delle persone della favela e dei due ragazzi.

Particolarmente interessante, a mio parere, è la contrapposizione tra la vita povera della favela e la vita sfarzosa dei quartieri ricchi. In mezzo si inserisce la bellezza e la pace del mare visto dai ragazzi come un paradiso dove basta andare a pesca per poter mangiare ed essere felici.

Bavosa