Una risposta a “A tu per tu col manoscritto di “Vita e destino””

  1. Questi manoscritti e le condizioni in cui sono stati pensati mi fanno tornare in mente quella definizione di merito che da Giussani in Perché la Chiesa: basta un briciolo di tempo vissuto con intensità nei rapporti ultimi che lo determinano – coscienza del destino (vita e destino…) e affezione al mondo nelle circostanze in cui Dio chiama – e in proporzione a ciò un uomo vale.
    Nel senso che quando ci buttiamo giù o quando ci sembra che facciamo qualcosa che nessuno mai vedrà o che non porterà mai aiuto a nessuno, ecco, se quella cosa è fatta col senso del destino e per il bene del mondo, porterà molti effetti. Più di una bomba atomica.

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