Ultima svolta nella campagna Presidenziale americana?

Venerdì prima di chiudere per il week end arriva l’ultima puntata della cruenta campagna elettorale americana. L’FBI riapre il caso Clinton sulle emails. E così dopo lo scandalo emails1 (contro Clinton) e lo scandalo tasse non pagate (contro Trump), dopo i Wikileaks sulla fondazione (contro Clinton) e i nastri sul sesso (contro Trump), dopo una guerra a Mosul e un misterioso attacco hacker nella East Coast, ecco che arriviamo alla puntata emails2, ancora contro Clinton.

Gli scandali fanno appello all’anima puritana del Paese. Per noi che i politici mentano, che siano variamente corrotti, che siano inaccurati con qualsiasi cosa – anche segreti di Stato – come chiunque e peggio di chiunque è l’assunzione di base. Anche gli americani lo sanno, ma continuano a scandalizzarsi. Il seme calvinista è ancora forte.

Quanto ai risultati, avevamo detto su La Spigola che Trump doveva scendere sotto i tre punti di distacco da Clinton che è in testa. Era già in recupero. Secondo le nostre fonti (Realclearpolitics average) era a 4,4 venerdì pomeriggio e 3,4 lunedì 31/10 al mattino. Vedremo nei prossimi giorni, ma penso che a questo punto le chance di vittoria siano tornate almeno pari.

Ma la vera questione è: l’FBI che riapre il caso email a 11 giorni dalla fine della corsa sa di cambiar le sorti di un Paese. Perché lo fa? 1) pura coincidenza, normale evoluzione dei casi giudiziari; 2) il capo dell’FBI che tre mesi fa ha chiuso il caso sa che le vicende sono troppo gravi e ha avuto un sussulto di coscienza; 3) i repubblicani vogliono riaprire la partita e hanno condizionato le scelte dell’FBI; 4) nonostante quanto detto dai media (tutti con Clinton) Trump era invece invincibilmente in testa, nonostante tutto, e occorreva ora inventare una buona storia per spiegare come mai vinca senza dover dire che “the system is rigged” (il sistema è corrotto).

Sono in ordine crescente di dietrologia. Ciascuno scelga la sua preferita. Io spero che sia la 1) o la 2), temo la 3), tremo all’idea della 4).

Torpedine

Una risposta a “Ultima svolta nella campagna Presidenziale americana?”

I commenti sono chiusi.