Una vita perfetta

I quotidiani di questi giorni ci hanno dato notizia della mastectomia bilaterale preventiva a cui si è sottoposta Angelina Jolie dopo aver scoperto di essere portatrice di una mutazione genetica che l’avrebbe portata, con alta probabilità, a sviluppare un tumore al seno. L’attrice, confermando la notizia, ha dichiarato che al più presto si sottoporrà anche all’asportazione delle ovaie, per le quali risulta essere a rischio di cancro, ma con minore probabilità. Il motivo che l’ha spinta all’indagine genica è l’incidenza familiare della patologia, essendo sua madre morta a causa di un tumore alle ovaie e volendo lei stessa salvaguardare i propri (tanti) figli dal rischio di rimanere orfani.
Non sono in grado di giudicare cause ed effetti medici o psicologici, pure alcune cose mi sento di dirle:

  1. in un organismo pluricellulare tutte le cellule hanno lo stesso DNA ma non tutte sono uguali, ovvero solo una piccola parte di quello che è scritto nel genoma viene espresso, grazie a modificazioni reversibili di alcune basi azotate e di alcuni aminoacidi che avvolgono il DNA stesso;
  2. tali modificazioni (epigenetiche), oltre ad essere fondamentali per lo sviluppo di organi e apparati, controllano i cambiamenti che avvengono nel corso della vita in risposta all’ambiente interno ed esterno. Per questo anche il genoma di gemelli monozigoti presenta alcune differenze, che peraltro si accentuano con il passare degli anni;
  3. a parte il comprensibile desiderio di allontanare da sé e da chi si ama qualsiasi forma e possibilità di dolore, mi chiedo perché questa idea che la vita diventi un enorme game boy nel quale si muovono figure tanto perfette quanto perfettamente vuote non mi attiri affatto: forse perché mi è stato insegnato che la vita non vale, se non per essere data? Ma questa è tutta un’altra storia…

Alice