Uno strano paese

L’Italia, ormai purtroppo ci siamo abituati, è uno strano paese.
A Termoli è stato appena inaugurato il primo “Dog park” del Molise (leggi qui), realizzato nell’ambito del progetto “Naturalmente in città”, finanziato dalla regione Molise, dai comuni di Campobasso e Termoli e gestito dal WWF: un’iniziativa che ha ottenuto il plauso unanime di cittadini e istituzioni, e che rappresenta un’intelligente applicazione del “principio di sussidiarietà”, lasciando ben sperare anche sulla qualità del servizio reso, in virtù della motivazione ideale del soggetto coinvolto: fatti salvi tutti i controlli del caso, infatti, chi meglio del WWF ci può garantire che l’ambiente sarà veramente curato e non sarà un pretesto per incassare soldi pubblici?
Dove sta, allora, la stranezza italiana?
Sta nel fatto che quando un comune che spende ogni anno 6.900 euro per ogni alunno delle scuole dell’infanzia comunali decide di continuare ad assegnare un finanziamento a soggetti non statali per erogare lo stesso servizio a un costo enormemente inferiore per il comune (600 euro annui a bambino!), a parità di standard qualitativi e sotto il continuo controllo del comune stesso, viene indetto addirittura un referendum cittadino per cercare di bloccare questa iniziativa!
Stiamo parlando del recente referendum tenutosi a Bologna a proposito di un contributo di un milione di euro (sui circa 38 milioni spesi dal Comune di Bologna ogni anno per la scuola d’infanzia) che – in un sistema integrato di pubblico e privato in vigore ormai da 18 anni, che ha portato la città di Bologna ai vertici europei per la qualità e l’estensione del servizio – il Comune assegna alle scuole dell’infanzia paritarie, e che alcuni solerti “pseudodifensori” della Costituzione hanno pensato bene di mettere in discussione. Oltre a segnalare qui che solo il 59% del 28% che ha partecipato al voto, pari al 16.8% dei bolognesi, si è espresso contro il mantenimento del contributo, faccio alcune riflessioni: i sostenitori del referendum hanno sostenuto che non dando i soldi alle scuole paritarie lo Stato risparmierebbe quelle risorse destinandole alla scuola Statale: in realtà o i promotori del referendum non sanno cosa stanno dicendo, oppure mentono sapendo di mentire, perché, (come nota anche l’ex Ministro dell’Istruzione Fioroni – leggi l’articolo), abolendo in tutta Italia il contributo alle scuole paritarie nel solo settore della scuola dell’infanzia, a fronte di un “risparmio” di circa 350 milioni annui lo Stato dovrebbe poi spendere 7 miliardi all’anno per coprire il fabbisogno lasciato scoperto dalle scuole paritarie!
D’altra parte, però, il referendum è stato l’occasione per far emergere chi nella scuola italiana è guidato dal buon senso e non dall’odio ideologico: penso agli interventi dell’attuale Ministro dell’Istruzione Carrozza (leggi l’articolo), dell’ex Ministro dell’Istruzione Berlinguer (leggi l’articolo), dello stesso sindaco di Bologna Merola e persino dell’Assessore al Welfare e alle politiche sociali del Comune di Bologna Amelia Frascaroli, appoggiata alle ultime amministrative da Sel (formazione politica che pure si era schierata a favore del referendum), che ha parlato di un referendum “del tutto illogico e sbagliato” (leggi l’articolo).
In questo come in tanti altri casi, evidentemente, oltre ad una onestà intellettuale niente affatto scontata, per giudicare occorre innanzitutto conoscere, ed è significativo che chi è a contatto con la realtà della scuola e con i problemi delle famiglie nell’educazione dei figli non abbia alcun dubbio sulla validità di questo sistema integrato tra pubblico e paritario.
Così, tornando nel Molise da dove eravamo partiti, se è vero che per giudicare bisogna conoscere, mi permetto di concludere segnalandovi un’occasione di conoscenza semplice e vicina a noi: si tratta del recital dal titolo “Madre Teresa di Calcutta – Una matita nelle mani di Dio”, che si terrà giovedì 6 giugno presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli, contrada Difesa Grande – Termoli, recital con cui la scuola primaria Campolieti di Termoli, una delle realtà più significative tra le scuole paritarie della nostra regione, chiude il suo anno scolastico e presenta il proprio progetto di sperimentazione musicale.
Sarà l’occasione per toccare con mano come una passione ideale per il proprio compito educativo, da qualsiasi origine provenga, non può non dar vita a frutti di cui tutti possono godere, nel senso più autentico di quel “servizio pubblico” che tante volte purtroppo nell’accezione comune non evoca nulla di positivo.

Pescespada