Il punto della situazione politica

Per anni ci hanno detto che ormai i tempi erano cambiati e non c’erano più destra e sinistra. E noi a dire che c’era differenza di idee, che partire dalla libertà, dall’imprenditorialità, dai corpi intermedi, dalla famiglia e dalla vita non è lo stesso che partire da statalismo, assistenzialismo, difesa delle regole e libertà come pura autodeterminazione. Ci avevano detto che ormai la differenza era tra quelli di buon senso e i populisti, che in Italia voleva dire o il PD o tutti gli altri.

E invece non è andata così. Proprio perché le intuizioni di destra e di sinistra rimangono la Lega e i 5S, che sono soprattutto di sinistra nelle voci indicate sopra, non si sono potuti accordare. C’è una ragione tecnica per cui Salvini non può mollare Berlusconi, ossia il fatto che con i collegi uninominali molti della Lega sono stati eletti con i voti degli altri partiti di centrodestra e viceversa, ma c’è anche una ragione ideale: le intuizioni sociali del centrodestra non si sposano con quelle dei 5S. Da questo punto di vista Berlusconi è stato il più chiaro in questo riconoscimento e non è mai da sottovalutare.

Ora forse i 5S possono accordarsi con il PD, che nasce dalle medesime idee. Bisogna solo vedere se la dirigenza PD riuscirà a superare le resistenze dell’orgoglio renziano. Se non ci riuscirà, si tornerà a votare. Non sarà affatto un dramma, tranne per i soldi buttati. Ma che si vada a votare o meno è chiaro che le intuizioni di destra e di sinistra, più o meno favorevoli alla dottrina sociale della Chiesa, esistono e continueranno a esistere, nonostante i desideri dell’élite bene che vorrebbe solo che nessuno ne disturbasse il potere con stupide questioni ideali.

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