“Please, do anything!”

Please do anything
Guerra Gaza – Israele by YouTube

L’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre è certamente una vergogna indifendibile: 1300 morti in un giorno.

Ma la risposta di Israele è da voltastomaco: 6000 bombe a settimana con obiettivi palesemente civili, palazzi, piazze, ospedali… uccidendo tra l’altro migliaia di bambini che con Hamas non c’entrano nulla..

Tutto ciò in un territorio che “vanta” una delle maggiori densità di popolazione: 2 milioni di abitanti in 360 kmq, una striscia di costa che va come da Vasto a Campomarino (dove non raggiungiamo i 100mila abitanti).

Ma quali sono le differenze tra i due litiganti? Hamas è un’organizzazione politica, bollata come terroristica e antisemita. Israele è uno stato di diritto, con esercito regolare, dal quale non ci si dovrebbero aspettare crimini di guerra o violazioni di (svariate) risoluzioni ONU.

Dov’è finito il diritto internazionale? Dov’è finito il principio di autodeterminazione dei popoli? Dove sono finiti i corridoi umanitari?

Non possiamo, non dobbiamo restare indifferenti a quanto sta accadendo in Palestina, non possiamo restare silenziosi spettatori di questo massacro di civili inermi. Dobbiamo denunciarlo! Dobbiamo parlarne! Dobbiamo approfondirlo! Il sacrificio umano, le migliaia di morti di questi giorni, le centinaia di migliaia di vite stravolte da questa guerra lo reclamano!

Manifestiamo solidarietà incondizionata ai cittadini di Gaza, chiusi come topi in scacco a Israele da quasi 2 settimane senz’acqua, cibo, elettricità, gas, internet, carburante… Sono 2 milioni di civili ammassati in 360 kmq, molti dei quali senza una casa, e senza la possibilità di scappare da Gaza. Vittime oggi, nel 2023, di un bombardamento forsennato, senza precedenti nella storia (neanche a Dresda nella WW2), che probabilmente è solo il preludio a un’imminente incursione di terra.

Se non possiamo fare molto di più (pregare è il minimo sindacale, e il fatto che tutto sia iniziato il 7 ottobre, festa della Madonna del Rosario, suggerisce una metodologia chiara per affrontare il problema), almeno condividiamo l’appello della ragazzina di Gaza che in questi giorni è diventata virale sui Social: “Please, do anything!”.

Pesce Padulo