Riflessione su Brexit

Ciao amici de La Spigola! Questa mattina sveglia all’alba, super contento perché finalmente dopo 3 mesi rivedo la mia fidanzata che torna da Londra (da qualche mese lavora in un ospedale nella periferia di Londra come ostetrica) e come di consueto apro la mia App News per la rassegna stampa mattutina e vengo subito immerso nella cronaca del giorno: Brexit. Leggo che ha vinto leave, estremisti politici – quindi mai buon segno – che esultano per questa decisione. Subito cerco altre informazioni (in fondo a me interessa perché  la mia ragazza è lì) e noto fin da subito però che nei dati e nelle opinioni sulla scelta c’è qualcosa che stona. Rilevato un alto numero nell’affluenza alle urne (83% ) vedo che per una manciata di voti vince il leave.
Ora – chiariamoci subito – neanche a me piace questa Europa per come è strutturata, vanno riviste un sacco di cose ma la scelta di lasciare è una sconfitta per tutti. Una sconfitta per l’Europa perché viene meno il concetto dello stare insieme per il bene comune che i nostri padri fondatori, colpiti dalla seconda guerra mondiale, avevano intuito. Essi, dopo una guerra che ha portato separazione, hanno deciso di unirsi e non di separarsi ulteriormente. Pensateci, è tutto l’opposto della concezione moderna di stare insieme, di fare insieme le cose per il bene comune: mi venivano in mente esempi come le coalizioni politiche, l’idea di famiglia, tanto per restare nell’attualità.
Perché dico così: per la famiglia, non esiste più l’ideale dello stare insieme, del costruire insieme, alla prima difficoltà ci si lascia per creare una nuova famiglia, non si discute più neanche portando avanti le proprie idee, appunto esiste solo il “leave”. L’uscire, l’andare fuori da tutto e tutti. Veniamo bombardati tutti i minuti che da soli è meglio e che la risoluzione del problema non è avere idee su come risolverlo. Come diceva un amico amico su Il Foglio qualche giorno fa: “Quando, invece, si accetta l’ideologia della fine delle ideologie e delle cose da fare, quando la democrazia non significa pluralità di idee forti e dialettica ma solo uguaglianza negli esiti, ritenuti meccanicamente evidenti, incomincia la partita tra il sistema – che promette di fare e non riesce a fare o a fare abbastanza – e l’anti-sistema che può contare sul non aver niente da dimostrare e molto da rimproverare. In questo caso, l’anti-sistema vincerà sempre”. L’ anti Europa unita ha vinto. Basta austerità, basta regole ferree. Ma siamo sicuri?
Bisogna tornare ad avere ideali per cui lottare. Una Europa  forte e Unita.  Altrimenti presto l’Europa non esisterà più.

Il pesce incravattato