Da Mont Saint-Michel all’Abbazia di Sénanque. La bellezza e la memoria.

Per il viaggio di nozze io e mio marito abbiamo scelto la Francia e dopo la romantica Parigi siamo stati una notte a Mont Saint-Michel, dentro il borgo. Alle 18:00 la penisola si svuota dei turisti e il borgo medievale diventa un piacevole posto da scoprire in tutti i suoi vicoletti affacciati sul mare in un’atmosfera di raccoglimento e quiete. La mattina dopo era domenica e ci siamo recati all’abbazia in cima al colle per la messa. La celebrazione è stata un momento potentissimo. L’architettura gotica fa si che chi assiste alla messa abbia l’impressione di guardare degli alberi. È tutto essenziale ma armonico. I monaci e le monache della confraternita di san Michele, vestiti di abiti tanto semplici quanto belli (celesti e bianchi), cantano la messa con una voce che sembra una sola, tutti in ginocchio, rivolti verso un crocefisso non sfarzoso ma visibile all’assemblea intera. La bellezza che invade quel posto serve a richiamare l’importanza del momento che si va a vivere. Continuando il nostro viaggio ci siamo recati poi nel monastero cistercense di Sénanque. Una simpatica guida ci ha mostrato alcune stanze che hanno accolto un tempo 100 monaci. Oggi sono 6, e vivono seguendo la regola di San Benedetto con le ore del giorno scandite dalla preghiera e dal lavoro, ed entrambi i momenti hanno pari importanza. L’architettura romanica dei cistercensi è ancora più essenziale, eppure, è carica di significati. Il chiostro che è fatto da 4 archi su ogni lato (4 è il numero umano, es. le 4 stagioni) possiede ognuna all’interno 3 archetti più piccoli (3 è il numero divino es. la trinità) ed ogni archetto termina con due colonnine (che rappresentano la dualità di Cristo nella sua natura umana e divina). I cistercensi non rappresentano figure umane o animali; fa eccezione una piccola testa di diavolo che è posizionata davanti al capitolo, unico luogo dove è possibile parlare. E perché il diavolo dovrebbe essere davanti al capitolo? Sta a simboleggiare che addirittura nella parola, i monaci devono stare attenti, perché lì può agire il maligno. Le due abbazie, e i simboli che ci sono dentro, mi hanno colpito per la radicalità di vita di quegli uomini, vale a dire che non c’è istante o azione del proprio essere che non sia occasione di memoria o di non memoria di Gesù e la bellezza ne è il tramite privilegiato.

Barracudina