A riveder le stelle….. in silenzio

A riveder le stelle..... in silenzio
Scala di Milano from RaiPlay

Spettacolo di apertura della Scala di Milano in chiave Covid: 3 ore di musica meravigliosa cantata dai migliori cantanti del mondo, in modo eccelso. Ottima la regia, pensata per far gustare la lirica ai molti che non ci sono abituati, ma capace di restituire un po’ di quell’emozione che viene dal fatto che la lirica tra musica, parole, scenografia, teatro è uno dei gesti più completi della cultura umana.

Se c’è una cosa che si capisce è che la cultura si trova anzitutto nei canti. Seguire e cantare tra sé e sé (dopo) le grandi arie della lirica – la donna è mobile, l’habanera della Carmen, il nessun dorma di Turandot, il credo crudele di Iago – è uno dei pochi segni del fatto che la cultura europea non è del tutto morta. Bisognerebbe insegnare il canto nelle scuole.
Unico neo di una serata di grazia, i tremendi discorsi che servivano per permettere il cambio di scene. I discorsi erano già conformi alla nuova ideologia che sta arrivando dagli US. Ci vuole impegno politico (con tanto di lettura di Gramsci!) anche nella musica, l’opera è stata fatta dalle e per le classi popolari (non sempre, a dire il vero), è stata anticipatrice dei drammi sociali del momento dal #metoo alle spose bambine (dubito che questo fosse l’intento), mostra identità fluide (mah?).
Finché non ce lo imporranno, nel rivedere la splendida serata basta saltare tutte le parti parlate e godrete di un piccolo capolavoro da tempi di Covid.
Torpedine