
In queste ultime lezioni di dicembre più volte avrei voluto fare gli auguri di Natale ai miei allievi. Poi, presa dalle mille incombenze scolastiche, dalle ultime verifiche e interrogazioni di fine Trimestre, ho sempre rimandato. Ho pensato allora di scrivere un breve augurio rivolto ai miei allievi meravigliosi di 5^C e di 3^D, ma anche a tutti gli studenti di oggi, forse anche perché più che a parlare io riesco a comunicare scrivendo.
Ormai pochi sanno che cos’è veramente il Natale. Regali, auguri, pranzi in famiglia, abeti illuminati, luminarie, vacanze! Certamente il Natale è anche tutto questo. Ma a pochi viene in mente pensando al Natale la presenza di Gesù bambino. Eppure il Natale è proprio questo: un bambino che nasce e che dice di essere Dio. Dio, l’infinito, l’eterno che si fa piccolo, finito, mortale come noi, per non lasciare solo l’uomo.
Mi vengono allora in mente tutti i temi dei miei allievi di quinta, preoccupati del loro futuro: non siamo soli in mezzo al mare a cercare la via per il compimento. La vita è una promessa buona! “Se segui tua stella non puoi fallire a glorioso porto”, dice Dante. E la “stella” che ci guida è proprio Dio che si fa vicino e ci prende per mano!
Mi vengono in mente le lezioni su Petrarca con la terza: il Natale è la risposta al grande dissidio che ha dilaniato il poeta trecentesco: come si fa a scegliere tra le cose eterne e le cose mondane? Nel Natale non occorre più scegliere! L’infinito si è fatto compagno per essere scoperto, conosciuto, abbracciato e amato da noi, povere creature finite. E così tutta la realtà – “ciò che piace al mondo”, ciò che i nostri occhi desiderano e il nostro cuore ama – acquista davvero gusto: l’amore alla donna diventa pieno di rispetto, il lavoro e la ricerca della propria realizzazione non restano fini sterili ma hanno l’orizzonte di una costruzione più grande.
E infine quando abbiamo studiato la libertà in Dante, nella Divina Commedia: l’uomo è libero e, quindi, può compiere il male, può addirittura negare e rifiutare il suo stesso Creatore. Ma in questa scelta drammatica tra il bene e il male, l’essere umano non è abbandonato! Non è solo! Gesù bambino è venuto e ha deciso di restare per accompagnarci nell’avventura della libertà. L’ha resa più facile: posso sempre fare il male o il bene, ma il bene è così facile… è semplicemente stare con Lui! E così si diventa felici perché si aderisce a ciò per cui siamo fatti!
Cari giovani amici, non abbiate paura. Dio esiste, si fa vicino e amico. E così la vita può avere un esito buono e compiuto!
Stella marina