Beethoven: la gioia in 4 movimenti!

Ore 00.30 di rientro da un concerto bellissimo: “la nona di Beethoven”. Nel cuore e nella testa ancora risuonano le prime note ascoltate tanto che non riesco a dormire…. quindi scrivo!
Il brano è famosissimo, tra i più famosi di Beethoven, scritto dal compositore già nel pieno della sordità (e questo già dice già molto del cuore di questo uomo).
Durante il primo movimento Beethoven sceglie di dare un piccolo “assaggio” di quello che sarà il tema finale dell’inno alla gioia, giusto una breve “degustazione” di quella che sarà la vera felicità prima che il brano (come la vita) possa arrivare al suo totale compimento. Questo brano l’ho ascoltato mille volte eppure l’ho percepito per la prima volta solo questa sera. Attraverso i richiami del tema principale Beethoven educa all’attesa, ad attendere il tema finale come per dire: “non essere impaziente arriverà la felicità, la vera gioia”. Eppure nell’ultimo movimento, quando i solisti iniziano ad intonare il motivo centrale e il coro si unisce con loro facendo esplodere il canto, Beethoven sceglie di farci “soffrire” ancora: di nuovo la musica è intervallata da pause che sembrano far “sfumare questa gioia”. Mi sono chiesta mentre l’ascoltavo il perché di questa “soluzione” apparentemente strana, quasi contro senso: “ma come ci hai fatto ascoltare finalmente il motivo centrale e adesso lo fai sfumare?”. E qui ho capito (chiaramente è un’interpretazione del tutto personale che chiederò a Ludwig a suo tempo!) che solo un genio poteva generare questo capolavoro! Infatti come nella vita, anche i momenti di gioia non sono perenni, ma la vera gioia porta con se qualcosa di misterioso, di non pienamente conoscibile (basta pensare che Ludwig stava scrivendo un’opera di cui non avrebbe mai sentito l’esecuzione). Ma questa gioia, si percepisce finalmente nelle ultime battute finali quando anche i timpani e i fiati insieme al coro e ai solisti esplodono in un canto che richiama i cori celestiali, ecco finalmente il compimento dell’opera dove tutti gli elementi partecipano a questa gioia.
Stasera torno a casa ringraziando Beethoven e il suo genio per avermi commosso e ricordato che la vera gioia (letizia) è dentro una ricerca quotidiana che aspetta di arrivare al suo compimento come in questa stupenda sinfonia che vi propongo di ascoltare (versione di Muti tra le più belle):

Pesce (giallo)Rosso