Un uomo come tanti, una voce davvero unica… e pensare che fu il frutto di una dentatura
eccessiva! Cosa può fare la natura!! Questo era Farrokh Bulsara in arte Freddy Mercury.
Da qualche settimana è uscito nelle sale il film che ripercorre le tappe principali della vita
del cantante, partendo dall’incontro con Brian e Roger (rispettivamente chitarrista e
batterista della band) fino al concerto per beneficenza tenuto a Wembley nell’86.
Molti sono stati i commenti al film, molto si è scritto riguardo Freddy Mercury, la sua ricerca
di Dio, ma io da grandissima fan quale sono, uscita dal cinema ho pensato solo che questa
è la musica che vorrei tanto i miei alunni ascoltassero, insieme ad altri grandi dell’opera e
della musica classica; quella musica che quando riesce (non tutte le canzoni dei Queen
sono degne di laude) esprime i desideri ultimi del cuore (desiderio di essere amato, il
desiderio di eternità, di libertà, di giustizia) e che quindi consapevolmente o no riesce a
parlare di me, e di te, arriva a tutti! Una necessità di risposte che tanti anni fa un prete di
nome don Giussani aveva chiamato “Senso religioso” e che bisognerebbe riscoprire in
mezzo a tanta musica trap(trash) che ci circonda. Quando la musica è espressione di un
desiderio resta eterna… Grazie Freddy!
“Can anybody find me somebody to love?
Each morning I get up, I die a little
Can barely stand on my feet (Take a look at yourself)
Take a look in the mirror and cry
Lord, what you’re doing to me?
I have spent all my years in believing you
But I just can’t get no relief, Lord!
Somebody (somebody), somebody (somebody)
Can anybody find me somebody to love?”
Pesce (giallo)Rosso