Nella prosperità l’uomo non comprende

Finita l’università, è tempo di ansie, instabilità, delusioni… è tempo di colloqui! L’instabilità viene quando quel bisogno che spinge ognuno a muoversi, quello di sentirsi utile, di sentirsi dignitoso e degno del dono immenso che gli è stato fatto, cioè la vita, viene tradito. Io intuisco che questo dono me l’ha fatto Dio e voglio continuare a costruire il Suo regno, anche quando mi sento indegna e bisognosa di essere perdonata. Ferita dalle mie stesse mancanze, mi tocca risolvere i problemi, “approfondendo la natura del soggetto che li affronta”. Non voglio togliere quei problemi, perché le prove della vita, le mancanze e gli Amici mi aiutano a fare un percorso, mi aiutano a ricordare il bisogno di cui sono fatta, la vocazione che mi è stata affidata e a guardare in modo diverso le circostanze attraverso cui vengo chiamata. D’altronde “nella prosperità l’uomo non comprende, è come gli animali che periscono”. Prego per chiedere al Signore di tenermi stretta a sé, con la ferita che ho adesso sempre aperta… Sono un lembo del mantello di Cristo: voglio essere degna di esserlo, e voglio che questo desiderio resti desto.

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