Sono cominciate in questi giorni le primarie dei Republicans per decidere chi sarà lo sfidante di Obama nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi che si terranno a novembre.
Posto che là come qua i candidati sono sempre più appartenenti alle stesse élites, cioè hanno frequentato le stesse scuole, le stesse università, gli stessi PhD, le stesse feste, occorre comunque ragionare su chi, fra i candidati, sarebbe il migliore.
Per ragionare sul serio occorre innanzi tutto sgombrare il campo dalle immagini: i republicans non corrispondono ai berlusconiani e Obama non c’entra niente con Bersani, e ancora meno con Grillo o con Vendola.
Occorre invece guardare i programmi. Settimana scorsa si è posta l’alternativa – molto giornalistica – Romney o Santorum. Romney è un mormone, Santorum un cattolico. Queste pagine, fatte da cattolici, dovrebbero per forza sostenere il secondo? Non penso.
I valori non negoziabili della Chiesa sono pace, libertà di educazione, vita, giustizia sociale (libertà personali, solidarietà e sussidiarietà), famiglia.
A guardarli bene in ogni candidato si avranno delle sorprese: leggendo bene i programmi è possibile che Romney sia meglio di Santorum, mentre già sappiamo di sicuro che Obama è meglio della Clinton.
Torpedine