Pubblico non statale

Mark Damazer è stato per anni direttore di channel 4 della BBC.
Alla prima sessione della Winter School di Torino (www.winterschool.it) ha spiegato un concetto difficile per noi italiani: “pubblico” non significa “statale”. La BBC, onore, gloria e fonte di rabbia per la popolazione inglese, è del tutto indipendente dal governo e dallo Stato, nel senso tecnico del termine (nessuno è nominato da organi politici) e, soprattutto, culturale. Il servizio pubblico – per il quale c’è un alto canone – è uno spazio che è di tutti perché è di ciascuno. L’interesse del singolo si esprime in un servizio pubblico che non ha niente a che fare con lo Stato. Sembrano frasi astratte ma non lo sono. Il servizio è così pubblico che quando il povero Mark ha cercato di cambiare un refrain introduttivo delle 5:30 del mattino, ha ricevuto 17000 email di protesta e 3 minacce di morte.
Esagerato, ma almeno appassionato, seriamente pubblico.
Per noi italiani il pubblico in questo senso non esiste. O c’è il privato o c’è lo Stato. Lo sanno le scuole non statali che devono sempre rivendicare a fatica che il loro servizio è pubblico anche se non di Stato. Lo sappiamo tutti attraverso la Rai, lottizzazione partitica a servizio di Stato e contro-stato.
Finché non si riuscirà ad accogliere una concezione diversa di pubblico, il bene comune sarà sempre o una parola vuota o il recedere dal proprio interesse per far spazio alla finta neutralità della mentalità dominante.

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