Sanità, proposta di incentivi alla nascita e un po’ di aritmetica

Con l’aumento dell’età media della popolazione, l’indirizzo che prenderà la sanità è di ridurre i centri per acuti (ospedali) e di aumentare i centri per malati cronici. Lo scopo è quello di ridurre i costi della sanità, dato che ci saranno sempre meno giovani che lavoreranno per produrre PIL.

Ultimamente si sta pensando anche a una nuova figura, l’infermiere di comunità. Offrirà un servizio simile all’attuale ADL (assistenza domiciliare integrata) e al medico di base. Andrà nelle case delle persone per assisterle dal punto di vista sanitario. Lo scopo è di ridurre i costi rispetto ai centri per pazienti cronici (RSA/RSD: residenze sanitarie per anziani e disabili) e di cercare di far stare le persone nella propria casa. L’idea è giusta perché il primo welfare avviene in famiglia. Lo stesso concetto viene applicato ai pazienti disabili con aiuti economico-sanitari forniti a casa.

Tutto questo investimento, alla fine, dà comunque un esito negativo in termini economici. Infatti tutti gli anziani prima o poi muoiono, e più tardi muoiono e più costano. Dall’altra parte c’è chi non ha famiglia, (o ha solo cani e gatti), per cui RSA/RSD continueranno ad esistere e costare.

Se dovessimo applicare la stessa strategia alle famiglie, si potrebbero invece incentivare le nascite, ovvero un esito positivo in termini di demografia ed economia. Bisogna ricordare che in tutta Europa sono circa 70 milioni i giovani in età lavorativa, esattamente quanto quelli del solo Egitto.

Un figlio che viene portato in un asilo normale, che ha vestiti e giochi dal costo normale o ereditati da cugini, amici e fratelli, costa circa 500-700 euro al mese. Due figli costeranno circa il doppio e così via. Se una mamma potesse ricevere 500 euro al mese per figlio nato (fare la mamma è un lavoro 24h/24h) sarebbe non solo giusto ma conveniente. Mia moglie per esempio riceverebbe 1500 euro e potrebbe decidere di stare di più a casa e lavorare meno. Deciderebbe lei se e quando tenere in casa i bimbi o mandarli al nido. Tutte le famiglie sarebbero incentivate a fare più figli.

Dove trovare i soldi? Non sono ministro dell’economia e non lo so. So solo che L’italia ha un PIL di circa 300 miliardi di euro e non sono pochi. Negli ultimi 5 anni la spesa militare è aumentata senza dover combattere con nessuno e solo perché lo dice la NATO. I 90 F35 che abbiamo comprato ci costano 12 miliardi (escluse spese di mantenimento). Con 12 miliardi si potrebbero aiutare le mamme di 1 milione di bambini (attualmente sono circa 500.000 nati/anno in Italia) all’anno per 24 anni.

P.S. Quiz di aritmetica: L’Armenia e l’Albania hanno ciascuna circa 3 milioni di abitanti. Dato che i morti eccedono di 30.000 unità/anno i nati, in quanti anni potrebbero in teoria scomparire i due popoli?

http://www.istat.it/it/archivio/123078

http://www.federconsumatori.it/news/foto/I%20costi%20per%20crescere%20un%20figlio.pdf

http://www.ilfoglio.it/dati-e-statistiche/2017/06/22/news/lo-stato-peggiore-per-un-paese-vecchio-e-in-declino-demografico-140986/

Aulonocara