Un silenzio mostruoso

Le Alpi sono così vicine che ti sembra di toccarle. Cosa ti ha spinto a quello schianto? Mi ha sconvolto il tuo silenzio. Chiuso dentro la cabina di pilotaggio non dici una parola. Eppure avresti potuto almeno farci intuire perché o gridare al mondo quale male vedevi. Niente. Per dieci minuti si sente solo il tuo respiro, regolare, calmo. Mi si stringe il cuore al pensiero che un ragazzo di 27 anni faccia un gesto così estremo per sé e per 149 persone che aveva visto prima del decollo; per tutti quelli che amano queste 150 persone e per tutti noi, e non dica niente. Nessuno da salutare, niente da dire. E poi ci sono tutti quei morti che potranno essere riconosciuti solo con l’esame del dna di un capello, perché sono stati dilaniati. Come quelle altre vittime innocenti a Tunisi che si trovavano ad un museo, anche loro erano su quell’aereo per vivere e non per morire.
Quanto pesa il cuore di un uomo per il mondo intero.

Pastinaca