Unicredit, aumento di capitale

In questi giorni è in fase conclusiva l’aumento di capitale della principale banca italiana.  UniCredit , chiede ai propri azionisti (e non) di continuare a scommettere sulla banca investendo nuova ricchezza in essa. 
Agli azionisti è offerto 1 diritto ogni azione ordinaria posseduta per l’acquisto di 2 nuove azioni al prezzo  di € 1,943 ciascuna. Il prezzo delle nuove azioni è estremamente scontato rispetto alla quotazione del titolo prima della partenza dell’operazione. Il motivo è abbastanza chiaro. Infatti l’azienda ha necessità di reperire nuovi capitali per rafforzare il proprio patrimonio, come richiesto dall’EBA e dai parametri degli accordi di Basilea. In questa particolare situazione economica e di mercato chiedere agli azionisti di investire nuovi soldi nell’azienda è stata una scelta difficile e i timori di non trovare disponibilità era abbastanza fondato. Di qui la scelta, quasi obbligata, di offrire azioni a prezzi scontatissimi in modo da trovare maggior favore sui mercati. Questo fatto però è stato colto come un segnale negativo, preoccupando non poco il mercato che si chiede perché una grande banca come UniCredit debba svendere i propri titoli per cercare compratori.
E in effetti si è assistito a crolli impressionanti del valore del titolo nei giorni immediatamente seguenti l’annuncio dell’aumento di capitale. In realtà, il motivo di tale crollo è dovuto soprattutto a fattori tecnici per cui in questi casi, come in casi ad esempio di OPA, il prezzo di mercato del titolo si dirige verso il prezzo di aumento di capitale o di OPA.
Certo, non si può negare, che l’ampiezza dei ribassi fa paura. Paura particolarmente amplificata dall’enfasi data dai giornali, con toni non sempre particolarmente adeguati e esatti. Toni che non si sono riproposti di fronte alla salita del valore del titolo.
Comunque, alla fine dell’operazione (tra l’altro dall’esito scontato, in quanto l’aumento di capitale è già tutto sottoscritto, in quanto le banche del consorzio di garanzia compreranno gli eventuali diritti inoptati), come affermato più volte dall’AD Ghizzoni,  UniCredit sarà una delle banche meglio capitalizzate in Europa.
La speranza è che la più forte posizione di capitale possa permettere all’Istituto di convogliare maggiori risorse finanziarie verso il mondo produttivo e delle imprese evitando il paventato rischio di credit crunch.

Ichthys