Vive come l’erba…

“Vive come l’erba…” è il titolo di una recente pubblicazione di Itaca e La casa di Matriona. Racconta le storie di otto donne che, “poche e isolate come fili d’erba”, sono riuscite a rimanere “vive” negli anni e nei luoghi più oscuri del totalitarismo sovietico.
Per capire come ciò sia possibile sarebbe necessario penetrare il mistero profondo del cuore e quella sua incredibile capacità di riconoscere il vero e il bello in ogni circostanza. Ma anche la forza straordinaria che può generare un’amicizia sincera, totale, fondata su Cristo.
Trascrivo poche frasi che, sole, valgono il libro intero. Sono alcuni brani di una lettera che nel 1930 padre Sergij scrive a suor Ioanna, monaca solitaria pittrice di icone (e una delle otto protagoniste):

“Occorre amare, e non genericamente, ma nel particolare…E’ importante far esperienza dell’amore, percorrerne la strada. Un amore generico, cioè astratto, non è amore, così come le note non bastano a creare un canto… Il Signore, che ha amato il mondo e l’uomo, nutriva un amore personale per Sua Madre, per Giovanni, Marta e Maria e Lazzaro, guarda! Anche l’amore del Battista per l’Amico era personale, come quello della Vergine per il Figlio.”

Si può restare “vivi” solo se si è parte di un corpo, se si è attaccati (almeno) a un amico di carne, di ossa, di sguardi, di parole.
Ma Gesù lo sapeva, ed è per questo che ha inventato la Chiesa!

Buona Pentecoste a tutti, cioè buona festa della Chiesa (e della nostra amicizia!)

Alice