400 anni del grande William Shakespeare

Domani saranno quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, almeno di quello ufficiale. Chi fosse bene non si sa, né si sa come facesse a sapere tutto della vita e della morte, dell’amore e del tradimento, del sesso e della verginità, della guerra e della festa, dell’amicizia e della malvagità, della nobiltà e della miseria. Ma sappiamo l’immenso potere che ha esercitato per quattrocento anni su ciascuno che abbia visto, sentito o letto le sue opere – tristi o allegre, storiche o immaginarie: siamo stati trascinati in altri mondi grazie ai quali abbiamo capito la nostra giornata quotidiana. Noi della Spigola ci inchiniamo al Sommo Bardo dell’umanità e come omaggio vi invitiamo ad ascoltare 2 minuti in inglese (con sottotitoli, niente paura!) dove capire in un attimo che cosa voglia dire essere davvero innamorati quando si è giovani, cosa significhi che l’amore è affermazione dell’altro, come esso sia interessante solo se totalizzante, che la natura partecipa con noi di ogni scoperta, e che la parola – fatta metafora – è capace di catturare l’intero universo.
In una parola, che cosa significhi essere uomini. Thank you so much, Master William!

La Spigola