Cronache “sotto-marine”

Non poteva mancare su “La Spigola”, per ragioni di affinità di materia, un commento alle recenti vicende del sindaco di Roma Ignazio Marino o “Sottomarino”, come simpaticamente chiamato dai taxisti di Roma, e culminate con le sue dimissioni (a dire il vero non ancora definitive…).

Il Sindaco in questione non è certo simpatico, né ha brillato per lungimiranza o sapienza amministrativa e politica; inaccettabili sono state senza dubbio le plateali forzature amministrative in tema di “nuovi diritti” con la trascrizione palesemente illegittima di unioni fra persone dello stesso sesso, poi annullate dal prefetto, la chiusura al traffico di arterie fondamentali per la viabilità della capitale o altri provvedimenti estemporanei.

Peraltro di tutto ciò poco si è detto in senso “critico” da parte della stampa.

Di altro tenore è la gaffe del mancato invito a Philadelphia con smentita addirittura papale… su cui ogni commento è superfluo.

Ma dopo le dimissioni qualcosa non torna; ad un certo punto è iniziato uno stillicidio di denunce sui disservizi di Roma (quale novità? Da 30 anni è così), la scoperta del malfunzionamento delle partecipate (anche qui, come dire che l’acqua bagna), l’allarme per il Giubileo (ma Roma ne ha accolti tanti dal 1300 ad oggi…); fino allo scandalo cosiddetto di “Mafia capitale”, in cui a ben vedere il Sindaco è apparso essere vittima di un sistema ben precedente, con responsabilità penali ancora in via di accertamento giudiziario, al di là dei roboanti titoli senza appello – e senza onere della prova – dei giornali e dei servizi tv.

Sembra che il “giornalista collettivo”, come ben definisce Giuliano Ferrara certa stampa e intellettualità nostrana, ed una certa opposizione “antipolitica” abbiano scoperto i mali di Roma e iniziato un bel tiro al bersaglio.

Non poteva mancare, come in tutte le recenti vicende dal Lazio al Piemonte, da Bologna alla Lombardia, l’immancabile buccia di banana finale degli scontrini del ristorante, che ha definitivamente travolto il malcapitato Sindaco.

Sembra un film già visto: dal caso De Girolamo al caso Lupi – in cui peraltro l’operato politico e quello amministrativo erano impeccabili -, dalla vicenda Errani a quella di importanti manager di aziende pubbliche, quando si scatena il circo mediatico e si individua l’obiettivo ogni errore diventa un macigno ed ogni sospetto una condanna definitiva. La sovranità popolare, il principio di legalità, la divisione dei poteri e delle responsabilità non esistono più; la piazza – ora sempre più ‘virtuale’ – vuole la sua vittima, fino ad acquietarsi dopo le sue dimissioni.

Anche per Ignazio Marino – che ci è politicamente assai distante e nemmeno troppo simpatico – è andata così; può darsi che la probabile gestione prefettizia e commissariale sarà salutare per Roma, che l’inaspettato autogol del PD darà fiato alla rinascita di soggetti politici moderati ora in cattiva salute e che la prossima amministrazione sarà più efficiente e meno presuntuosa; può darsi, ma per ora c’è ben poco di cui gioire: lo stato di salute della “politica” (quella vera) è un po’ peggiorato e – perciò – siamo un pochino meno liberi e per aver voglia di partecipare sul serio occorre un surplus di coraggio e di “civica amicizia” (oggi merce assai rara).

Pesce pilota

PS: a proposito di mainstream e nuovi “mostri”: per consolarmi, nel week end andrò alla VW ad informarmi per un’auto diesel (o solo per un motore per un piccolo “sottomarino”)!!