« … È UNA FACCENDA PERICOLOSA PER GLI SMIDOLLATI»

Ho letto il documento dell’Azione Cattolica della Diocesi di Termoli-Larino «Abbiamo a cuore il futuro del Molise» riportato sul periodico della Parrocchia di Maria SS. del Monte Carmelo “Sunday News”.
In esso, tra le altre cose, viene auspicata la possibilità di un dialogo tra i competitori politici su alcuni obiettivi che, secondo l’associazione, sono prioritari per la convivenza civile: il lavoro, la sanità, l’ambiente, l’etica della politica.
Dal punto di vista del metodo, invece, due mi sembrano le indicazioni che dal documento affiorano in maniera abbastanza chiara: da un lato l’individuazione, per così dire della “stella polare” che dovrebbe guidare ogni politico: «far prosperare la cultura della legalità e della democrazia e combattere ogni forma di abuso sociale» e, dall’altro  il criterio di scelta più adeguato della propria rappresentanza, ovvero «scegliere la persona più indicata e competente per il ruolo istituzionale che dovrà ricoprire».
Gli obiettivi, il metodo ed il criterio di scelta dei candidati adottati e suggeriti dall’Azione Cattolica Diocesana per le prossime elezioni sono condivisibilissimi.
Però, mi stride qualcosa. Manca un tassello.
Come faccio a individuare la persona più competente e affidabile?
Chi mi garantisce che la classe politica che scelgo assicurerà la cultura della legalità e della democrazia?
E come garantirà questa cultura? E quali sono i contenuti concreti di questa cultura?
Non era, forse, opportuno (necessario?) un piccolo (ma piccolo, piccolo) accenno a quei “valori non negoziabili” cui spesso fa riferimento la Conferenza Episcopale Italiana citando Papa Benedetto XVI?
E’ indifferente che una parte di questa classe politica leale, trasparente, onesta (come la vuole l’Azione Cattolica Diocesana) abbia come orizzonte culturale la distruzione di alcuni elementi fondamentali della nostra tradizione?
«Il culto gradito a Dio, infatti, non è mai atto meramente privato, senza conseguenze sulle nostre relazioni sociali: esso richiede la pubblica testimonianza della propria fede. Ciò vale ovviamente per tutti i battezzati, ma si impone con particolare urgenza nei confronti di coloro che, per la posizione sociale o politica che occupano, devono prendere decisioni a proposito di valori fondamentali, come il rispetto e la difesa della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale, la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la libertà di educazione dei figli e la promozione del bene comune in tutte le sue forme. Tali valori non sono negoziabili» (Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum Caritatis – 83).
L’educazione, la famiglia, il bene comune, la difesa della vita sono i valori per i quali vale la pena battersi; e in un clima di omologazione culturale come quello che stiamo vivendo, difendere questi principi non negoziabili « … è una faccenda pericolosa per gli smidollati» (Søren Kierkegaard).

Pesce ner(Azzurro)