Gino Strada e Piccinini: due chirurghi, due destini

Gino Strada e Piccinini: due chirurghi, due destini
Speranza from Pixabay

Leggo in questi giorni i vari articoli commemorativi su Gino Strada. Mentre gli occhi scorrono le righe di ricordi, opinioni e commenti dedicati al chirurgo fondatore di Emergency, la mente va alle pagine dedicate ad un altro celebre chirurgo, Enzo Piccinini, morto già da tempo ma più vivo che mai grazie anche alla nuova biografia di Marco Bardazzi. Santo laico il primo, in corso di beatificazione l’altro.

Entrambi hanno lottato per strappare alla morte e alla sofferenza uomini e porzioni di realtà. Due grandi uomini, due grandi chirurghi. Mi chiedo cosa li distingua, cosa li abbia resi così diversi in vita e così diversi nel loro destino anche dopo la morte. Poi mi sovviene il pensiero che tutti gli uomini salvati da altri uomini alla fine muoiono. In questa lotta di contesa con la morte c’è solo una possibilità di vittoria che non è appena curare, guarire, risolvere, tamponare il male infinito del mondo. Occorre avere, testimoniare una speranza. Occorre vivere il rapporto con l’eterno per poter generare un altro mondo in questo mondo. Il bene finisce, i talebani arrivano, i tumori si diffondono. “Ho fatto di tutto per essere felice” ha detto Enzo, curando, operando ma soprattutto testimoniando e rendendo più vicino l’Unico che vince davvero la morte e il tempo.

 

Medusa