I romanzi dell’inquietudine contemporanea

Questo il titolo sintetico in cui Henning Mankell racchiude le sue opere che ci parlano di un commissario anomalo, Kurt Wallander, sempre alla ricerca della propria identità e con le indagini che lo indirizzano verso la continua scoperta di se stesso. Il volume Piramidi contiene alcuni racconti che coprono gli inizi di Wallander come semplice agente e che risalgono alla fine degli anni ’60. E’ una Svezia molto diversa da quella che ci si presenta oggi: una società conservatrice e tradizionalista non ancora scossa dalle novità del ’68, con la libertà sessuale appena in nuce e la droga che sta facendo capolino tra i giovani. Piramidi, il miglior romanzo della raccolta, ambientato a Ystad, nella zona meridionale nei pressi di Malmoe, ci parla di alcune uccisioni legate alla malavita organizzata che si occupa della diffusione della droga e coinvolge personaggi insospettabili della rispettabile borghesia cittadina. Ma il vero tema del racconto è il turbolento rapporto con l’anziano padre, e di riflesso, il punto sulla propria umanità: desideri, domande, soddisfazione. Alle soglie della maturità Kurt si interroga sulla propria condizione esistenziale e fa fatica a pervenire ad un giudizio. Il recupero del padre in Egitto, dove ha tentato di scalare la piramide di Cheope ed è stato arrestato dalla polizia, gli lancia una domanda sul significato della vita e dei rapporti, a cui sembra non dare una risposta chiara e rassicurante. “Erano anni che sognavo di farlo. Bisogna essere leali con i propri sogni.” questa la risposta del padre quando gli chiede perché avesse tentato quella scalata assurda. L’affermazione rimbomba nella mente di Kurt che si chiede: “E io sono stato leale verso i miei sogni?”

Pesce Palla