La VAR in Parlamento: e la politica?

La VAR in Parlamento: e la politica?
Voto di fiducia governo Conte from YouTube

Il dibattito parlamentare sulla questione di fiducia al governo Conte successiva alle dimissioni dei
ministri di Italia Viva sarà ricordato soprattutto per l’ingresso della VAR nelle aule parlamentari in
occasione del voto a Palazzo Madama dei senatori Nencini e Ciampolillo.
Dopo due giorni di discussione, il governo Conte ha ottenuto la fiducia con la maggioranza assoluta
alla Camera (321 su 630) e con quella relativa (156 voti su 321) al Senato.

Salvo qualche eccezione (Renzi, Bellanova, Bernini) nei diversi interventi hanno prevalso
considerazioni generali e immagini forti (contro il trasformismo, contro il sovranismo, per l’Europa,
etc.) più che considerazioni di merito sulle evidenti carenze (o eventuali meriti…) dell’attuale
governo. Conte ha insistito sulla situazione di emergenza e su un gran numero di buoni propositi,
senza molte prospettive.

Certo, il governo esce indebolito dalla vicenda delle dimissioni volute da Renzi, ma la spallata
auspicata dal Centrodestra e, forse, dalla stessa IV non si è verificata.
Ora si apre una fase complessa e delicata: è evidente che la maggioranza governativa è sempre più
variegata e poco coesa; peraltro, una maggioranza alternativa non si vede ed è forte il partito
‘trasversale’ di chi teme la chiusura anticipata della legislatura.

Di cose da fare per il paese, a partire dall’emergenza sanitaria e dalla gestione degli aiuti europei,
ce ne sono molte e fondamentali: perciò è auspicabile che si faccia presto chiarezza, anzitutto nel
governo, sperando che non si ripetano gli errori fino a qui compiuti nella gestione ondivaga e
troppo assistenzialista della pandemia e delle sue conseguenze economiche e sociali.

La stessa opposizione di centrodestra mostra qualche problema di coesione interna ed è
auspicabile che sviluppi la sua proposta politica con più attenzione per i valori del popolarismo, di
un giusto europeismo e della sussidiarietà.
Resta chiaro che se il governo non trova coesione su una prospettiva politica non serve tirare a
campare, ma è meglio tornare a votare, sperando che le proposte politiche si chiarifichino ed
emergano ipotesi di soluzione – anche opposte – dei gravi problemi in atto.

Mai come in questi tempi, serve la politica, quella vera; non basta la VAR!

Pesce pilota