L’Anticristo e i nostri tempi

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Quello che dice la fede cristiana sull’Anticristo è abbastanza chiaro, ma abbiamo gli elementi per comprendere i segni dei tempi della fine e non cedere alla tentazione dello scoraggiamento o della disperazione e vedere ovunque l’ingiustizia e l’empietà e che tutto sembra perduto; sarebbe la tentazione dell’Anticristo. La virtù della speranza sostiene il cristiano, la speranza della buona fine.

Friedrich Nietzsche, il “profeta dell’Anticristo”, indica come caratteristica essenziale dell’impero dell’Anticristo la totale rinuncia alla verità filosofica e teologica, conseguente alla ‘morte di Dio’. Fatta fuori la verità, rimane un relativismo metafisico e morale il cui vuoto caotico è riempito dalla “volontà di potenza” del superuomo, un potere che è al di sopra della legge. Spazzata via la verità rimane solo la menzogna.

Vladimir Solov’ëv, filosofo e teologo russo (1853-1900) delinea con straordinaria lucidità la fisionomia del grande oppositore del Cristo: “Un filantropo universale, ecologista, pacifista, femminista, ambientalista, animalista, irenista-ecumenista, che supera tutti i contrasti con la buona volontà”, che è riuscito a unificare “tutta la saggezza religiosa e la conoscenza scientifica dell’umanità in un’unica visione universale”; accanto a sé c’è il cappellano di corte, il capo della nuova religione civile del nuovo impero, eletto in un conclave da lui riunito, al posto di “un ‘dubbio cattolico e indubbio impostore’, che si era precedentemente ‘intrufolato’ come cardinale a Roma”. Il nuovo papa riceve il consenso “della maggior parte dei cardinali, inebriata dalla religione imperiale dell’unità mondiale e dal ruolo degno che gli era stato concesso di svolgere in essa”. Si tratta di un papa a servizio del potere del mondo, un papa che non si pone più il problema della verità e dell’adesione a Gesù Cristo.

Ma nel momento più alto dell’impostura, un piccolo resto rimane fedele e si riunisce attorno alla confessione di Gesù Cristo, confessione che porta “inevitabilmente alla luce il fondamentale carattere anticristiano del Nuovo Ordine Mondiale senza Dio, perché chi nega che Gesù sia il Figlio di Dio è il bugiardo, e il suo strumento spirituale è quello del falso papa che governa questo mondo”. Nella “visione” di Solov’ëv, non è a prescindere dal papa, ma attorno ad un “papato liberato da ogni interesse e considerazione mondana, ma anche dalle seduzioni del potere terreno” che i veri discepoli, “coloro che, nonostante le persecuzioni e gli insulti, non si lasciano sedurre e ingannare dai sedicenti nuovi dominatori del mondo e dai mortali redentori dell’umanità”, si riuniscono nella confessione del Figlio del Dio vivente.

L’inizio di questi tempi della fine, o della fine dei tempi, era stato già intuito dal grande filosofo cattolico Josef Pieper (1904-1997). L’apostasia generale, un controllo totale, l’uso della forza sono, secondo Pieper, le caratteristiche del regno dell’Anticristo, “manifestazione estrema e più radicale di quella ‘disarmonia’ che è penetrata nel mondo storico col peccato d’origine”; di fronte a questo “pseudo-ordine mantenuto con l’uso della forza”, la Chiesa, nel suo piccolo resto, non ha altra possibilità di vittoria che il martirio.

Pieper si chiede: “poiché appunto la meta della speranza del cristiano porta il nome ‘nuovo cielo e nuova terra’, non si viene, nel tempo stesso, ad affermare che un esito felice ci dovrà essere anche per questa realtà terrena?”. “In tempi di agitazione e confusione, di persecuzione dall’esterno e dall’interno, non temiamo la caduta della Chiesa. I tempi della fine sono giorni di prova per la nostra fede che l’Anticristo non potrà mai sopraffare il vero Cristo”. Gesù aveva preannunciato il disorientamento, il dolore e l’angoscia di questi tempi; ma questi segni della fine devono essere salutati come segni di un nuovo inizio ormai prossimo: “Quando queste cose cominceranno ad accadere, alzatevi, levate il capo; la vostra liberazione è vicina” (Lc 21,28).

Moscardino