Non ti farà male, è per il tuo bene…

Cari amici della Spigola… ma ciao!
Sfogliavo il mio profilo twitter (sono @SubitoTonno) e ho trovato una notizia che mi ha fatto drizzare le squame.
Tra i tanti giornali che seguo, il Corriere della Sera ha twittato questa notizia:

www.corriere.it – Azienda innesta microchip ai dipendenti

Praticamente un’azienda di Stoccolma (sapete qual è la città più piena d’Europa?… e la città più calda?… Stoccarda… sigh!) ha deciso di installare ai propri dipendenti su base volontaria, un microchip nella mano: sfiorando un lettore, il dispositivo permette di aprire porte, fotocopiare documenti, pagare il caffè al bar ecc. Mi domando se chi ha il morbo di Parkinson è condannato a offrire il caffè a tutti… Bah?
Siccome ho la malattia di ottimizzare sempre tutti i processi produttivi, la cosa mi piace.
Diciamo che ha un suo fascino immediato: snellire le procedure, diminuire i tempi delle operazioni e via dicendo.
Subito dopo, conoscendomi, vado facilmente al di là del lecito: controllare i dipendenti, sapere le abitudini, ficcare il naso dove non dovrei, gestire tutto, avere un potere illimitato ecc.
La vocina buona dice: nooo, non succederebbe mai!
La vocina cattiva dice: certamente, mai!
Tutto interessante e positivo (più che altro POSITIVISTA) solo che si dimentica un particolare piccolissimo ma potentissimo e che continua a scandalizzare tutti i ben pensanti e politically correct.
Gli uomini hanno il peccato originale!!!
San Paolo diceva: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.
E poi continuava con la domanda: chi mi libererà da questa condizione mortale?
La questione non è smettere di progredire scientificamente e tecnicamente ma non dimenticare mai che non abbiamo le energie sufficienti per orientare le nostre azioni al bene.

OOohhh, molto bene!
Ora che ho finito di scrivere passo dal dentista che mi devo far installare il telefonino nel molare.

E mentre sono lì spedisco un fax…
ma non vi preoccupate,

Tonno subito