Non tutto è uguale a tutto. Ed è ora di dirlo

Non tutto è uguale a tutto. Ed è ora di dirlo
Corteo Torino Pride

Sabato 25 settembre si è svolto il Torino Pride. Il colpo d’occhio spiega più di tante parole: nella foto sopra, una ragazza che esibisce un cartello “Dio mi ha creatx (non è un refuso, purtroppo) Gay. La Chiesa mi ha resx peccatrice. Madonna mi ha resx iconicx”. Nella foto sotto, il candidato del centro-sinistra Stefano Lo Russo, che ha preso attivamente parte alla manifestazione, abbraccia Vladimir Luxuria.

Un politico risponde del contenuto politico – appunto – delle iniziative a cui partecipa, e a noi questo interessa della manifestazione di sabato.

Il contenuto del Torino Pride è infatti affidato al “DOCUMENTO POLITICO” redatto dal Coordinamento Torino Pride GLBT qui disponibile https://www.torinopride.it/wp-content/uploads/2021/09/Documento-Politico-Torino-Pride-2021.pdf

Nel Documento Politico si leggono in ordine le seguenti “Rivendicazioni” (che trascriviamo qui letteralmente):

  • approvazione del Disegno di legge contro omo-lesbo-bi-transfobia, misoginia e abilismo al Senato della Repubblica, senza ulteriori emendamenti e passi indietro che porterebbero all’ennesima cancellazione di soggettività marginalizzate della comunità LGBTQIA+”;
  • contrasto aingerenza del movimento “provita” nei consultori, così come l’aumento dei casi di obiezione”;
  • “difesa di questa legge (la Legge 194, n.d.r.) a tutela della maternità e l’interruzione di gravidanza volontaria dagli attacchi messi in atto dai rigurgiti di cultura primitiva”;
  • pieno accesso, per tuttз (anche questo non è un refuso, n.d.r.), in gratuità e sicurezza, a tutte le tecniche abortive, farmacologiche e non”;
  • tutela al diritto di corretta in/formazione, sensibilizzazione ed educazione, in particolare nelle scuole, affinché l’informazione sia libera da censure e non contribuisca alla discriminazione attraverso la formazione di stereotipi”;
  • riscrittura completa della legge 164, affinché sia garantito a tuttз il diritto all’autodeterminazione del proprio corpo e della propria identità di genere”;
  • cessare la pratica delle riassegnazioni chirurgiche del sesso dellз bambinз intersex, natз con genitali non chiaramente ascrivibili alla mascolinità o alla femminilità, affinché la persona direttamente coinvolta abbia la possibilità di esprimersi autonomamente, al raggiungimento di un’età in cui abbia la facoltà di esercitare appieno il proprio diritto all’autodeterminazione e sia in grado di dare il proprio consenso informato a eventuali trattamenti”;
  • abolizione della Legge 40 e la parità di diritti per tuttз nell’accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita”;
  • avvio di un “dibattito laico e informato sulla Gestazione Per Altrз”;
  • riforma complessiva del diritto di famiglia, con azioni che relativizzino il concetto dominante della coppia e che facilitino l’emersione di una rivendicazione di rapporti di mutua assistenza tra persone”;
  • approvazione di una legge che garantisca allз cittadinз anche il diritto alla libera scelta per quanto riguarda il fine vita”.

A fronte di quanto sopra, bene ha fatto Paolo Damilano a non partecipare a una manifestazione che proclama questo contenuto politico, ricordando in un post su Facebook che: “Torino è da sempre una città simbolo delle battaglie per i diritti, delle sfide per una società che non lascia indietro nessuno anzi che dà a ognuno il suo posto nella società.”.

Naturalmente, la mancata partecipazione di Damilano è stata subito strumentalizzata da Lo Russo che ha dichiarato: “Dobbiamo andare avanti sulla politica dei diritti, sulla linea tracciata in questi anni. Torino dev’essere una città all’avanguardia“.

Evidentemente, quella di Lo Russo è un’idea di “avanguardia” che promuove la “Gestazione Per Altrз” e il “diritto di autodeterminazione del proprio corpo” o il contrasto all’opera dei movimenti pro vita all’interno dei consultori (peraltro normativamente previsti …).

La posizione su queste tematiche, che attengono all’idea stessa di uomo, è nettamente diversa tra i due schieramenti. Non tutto è uguale a tutto.

Nemo