Perché le serie catturano la nostra attenzione?

Ormai è chiaro! Le serie televisive sono entrate nel cuore della quasi totalità delle persone. Non importa quali siano i tuoi gusti, i tuoi generi, i tuoi personaggi preferiti… la serie per te è stata già creata e anche nel migliore dei modi. È esperienza comune quella di arrivare a lavoro e trovare un collega che con caffè in mano ed occhiaie ben visibili sussurra: “Cosa ci vuoi fare, ho incominciato a vedere la serie “X” e beh… ho finito tutta la prima stagione in una notte”. Ma come mai questo fenomeno? Come mai mentre le statistiche vedono l’affluenza al cinema ai minimi storici le serie televisive sembrano aver conquistato tutti? In poche parole: cosa hanno in più le serie televisive? Come sempre i fattori sono molteplici – tra cui le facilità di reperibilità e la durata contenuta delle singole puntate – ma vorrei in poche righe concentrarmi su quelli che considero i due fattori principali:

1) Spessore narrativo dei personaggi: In un film si dedicano i primi 15-20 minuti alla presentazione dei personaggi, al mondo che li circonda ed alle regole che lo caratterizzano. Grazie a questa  fase fondamentale si crea EMPATIA con i personaggi finché, arrivati al nostro catalizzatore (la bambina scomparsa, la ragazza da conquistare, l’anello da distruggere) ci ritroveremo a pensare la tanto attesa frase a cui tutti gli autori aspirano: “adesso voglio sapere come va a finire”. Sotto questo punto di vista un film non potrà competere con 4 stagioni di una serie. Qui si narra in modo più approfondito. I personaggi hanno più spazio di farsi conoscere e sopratutto la narrazione lavora su più livelli (il mio protagonista ha un lavoro, degli affetti, dei difetti, dei desideri, delle relazioni). La narrazione e i colpi di scena (vedi punto 2) lavorano sui contrasti. Più eventi creeranno degli improvvisi cambi di direzione al personaggio e più noi saremo presi dalla storia, da ciò che il personaggio ha da perdere e da cosa ci auguriamo per lui (ed in fondo per noi). Maggiore conoscenza quindi coincide con maggiore consapevolezza della posta in gioco. Per lo stesso motivo, per fare un altro esempio, le trasposizioni cinematografiche di un libro sono molto pericolose. Immediatamente tutti i pensieri di un personaggio devono essere tramutati in azioni o cancellati.

2) Cliffhanger: la maggior parte dei film si basa sulla classica struttura in tre atti. Negli ultimi minuti del film abbiamo “la risoluzione” in cui tutte le domande aperte dal catalizzatore iniziale trovano risposta. Quando ciò non avviene il film è un flop! La serie invece ha la possibilità di utilizzare in modo molto più mirato quello che in gergo viene chiamato cliffhanger (dall’inglese “rimane appeso a un precipizio”) dove una volta arrivati, nel singolo episodio, al culmine del ritmo narrativo, si inserisce un improvviso cambio di direzione della narrazione privandoci però della visione delle sue conseguenze. Ciò innesca un altro alleato di molti autori: il “dubbio”. Si lancia un amo e nel momento in cui lo spettatore tenta di dare una possibile soluzione all’enigma possiamo dire che la pesca è andata a buon fine. Come detto nel punto 1 conoscendo il nostro personaggio non vorremo che nel punto più bello il cattivo torni, che l’amata si ammali, che il tanto odiato cattivo in realtà si riveli un celato alleato ora in fin di vita. L’unico modo per sapere “come va a finire” è andare a vedere l’episodio successivo e così di episodio in episodio. Questo meccanismo permette alle persone di vedere 5-6 puntate in una notte corrispondenti a 5-6 ore di visione… Cosa impossibile con un film, anche per i russi.

Detto ciò si tratta di una differenza dettata dallo scopo. Non stiamo dando un giudizio di valore. Semplificando, il film e la serie hanno l’obbiettivo di prenderti, portarti in un punto stabilito, farti vivere un’esperienza con tempi molto diversi. Probabilmente la serie aiuta quando si vuole narrare un intero mondo più che le esperienze intime di un singolo personaggio come possono anche dimostrare film come Harry Potter e Il Signore Degli Anelli dove la seriata è quasi d’obbligo ed è un vantaggio.

Oscar

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