Roma, 14enne gay suicida. In un biglietto: “Non ce la faccio più”

Non sopportava più la derisione dei coetanei e il non potersi confidare con i propri genitori. Sarebbero stati questi i motivi che hanno portato un 14enne omosessuale, di un quartiere periferico di Roma, ad uccidersi, lanciandosi dal terrazzo di casa, tra mercoledì 7 e giovedì 8 agosto.
“Tutti mi prendono in giro, nessuno mi capisce”, avrebbe scritto in un biglietto trovato in casa……
Il Messaggero, Domenica 11 Agosto 2013

Circa i gay  «io non giudico, se è una persona di buona volontà, chi sono io per giudicare?»
Papa Francesco, 29.07.13

Quando sento queste notizie di ragazzi che si ammazzano perché soli e abbandonati dentro una diversità non accettata dagli altri, provo un grande dolore. Se questo ragazzo fosse stato circondato da una compagnia cristiana che non guarda la pagliuzza nell’occhio dell’altro forse le cose sarebbero andate diversamente.
Quando una persona è avvolta da una compagnia che lo ama di un amore gratuito perché creatura di Dio, non c’è nessuna condizione che gli possa impedire di essere se stessa e di vivere con letizia la vita. Dentro questo affetto immenso l’ultima cosa a cui avrebbe pensato quel ragazzo sarebbe stato il suicidio, se si fosse accorto (dentro la carnalità di Dio) che il Signore lo ama e lo ha preso così come è. Gli sarebbe rimasto piuttosto il compito di capire la strada che Dio gli riservava per essere se stesso.

Pesce Tracina