SORROW IN SUNSHINE AND FLOWERS

C’è una strana bellezza nella primavera.

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Può succedere che una mattina venga investita da una bellezza così.
Poi al semaforo c’è un mendicante zoppo. E un amico telefona piangendo. E tante notizie sul giornale e alcune parole sentite per strada. Nella contraddizione quella bellezza diventa quasi vergogna, ingiustizia, illusione.
Ma la primavera è come guardare un bambino che gioca: non lascia spazio al cinismo.
Quei fiori non sbocciano invano. Lasciano una profondità malinconica subito dopo (subito insieme) alla contemplazione stupita, ma non si riesce più a toglierli dagli occhi. Allora non resta che domandare tutto.

Sirenetta