“Tesi di laurea” di Annamaria Fassio

Romanzo del 1999 prende spunto dalla tesi di laurea sperimentale che la studentessa Erica Franzoni scrive su alcuni delitti del 1969-70, avvalendosi della consulenza del commissario Maffina. Dagli incontri tra i due riemergono gli avvenimenti vecchi di trent’anni in cui quattro giovani donne vengono uccise da un omicida seriale nella periferia nord ovest di Torino. Man mano che cresce la sintonia umana tra il maestro e il discente e si dipana la complessità dell’indagine, il lettore maturo riscopre un mondo che pensava aver dimenticato: gli anni della contestazione, le università e le fabbriche occupate, gli studenti barbuti in eskimo impegnati a organizzare cortei di protesta, incontri dibattito sul Vietnam e sul Franchismo, spettacoli teatrali alternativi. Il commissario, un tipo fuori dagli schemi, geniale e non ben visto in questura per le sue idee sinistrorse, diventa nei due piani temporali che si alternano, intersecandosi, il protagonista della narrazione e della ricerca del colpevole. Il suo viaggio nella periferia torinese, inquinata e degradata, ormai in mano alla malavita che gestisce lo smercio della droga, tra fabbriche e cascine abbandonate conduce inevitabilmente alla scoperta del serial killer e alla conseguente decisione di Erika di entrare nella polizia.

Pesce Palla