L’avvento dell’intelligenza artificiale e ChatGPT richiede un giudizio, a mio avviso, a ciascuno di noi.
Questo giudizio personale, io lo darei a partire da ciò che la Chiesa ci insegna sull’uomo e sul testimone.
Un uomo è fatto a immagine di Dio, ha un cuore, ha la ragione ed é libero.
Un testimone dovrebbe sapere quel che dice e non volere ingannare.
ChatGPT ha un cuore, l’immagine di Dio in se, il desiderio del bene, del bello, del vero, del giusto?
No, o parzialmente, in funzione del suo programmatore.
ChatGPT ha una ragione?
Si, ma intesa come algoritmi e logica, in fondo un meccanismo, non come ragione umana.
ChatGPT é libera?
No, dipende infatti da algoritmi umani.
ChatGPT può avere fede?
No.
ChatGPT sa quel che dice?
No, perché la AI non ha intelletto, anche se formalmente una risposta può essere giusta. Le sue risposte sono parole/concetti uniti secondo logiche probabilistiche, senza cuore e ragione.
ChatGPT vuole ingannarmi?
No, perché non ha coscienza, ma chi scrive gli algoritmi potrebbe.
Per cui questo rimane uno strumento umano, o macchina, che simula l’umano e il testimone senza mai raggiungerli, ma porta in sé il rischio di emulare cosi bene l’umano da sostituirlo, e superarlo talmente efficacemente in certe sue facoltà da incrementare la menzogna a livelli forse mai visti prima, portando a conseguenze gravi.
Abbiamo una logica (ideale di coerenza all’algoritmo) contro cuore e ragione (apertura alla totalità della realtà: avvenimento, dove Dio agisce rivelando, al fine di riconoscere Dio). Logica quindi, senza la possibilità della verità rivelata.
Abbiamo risposte giuste, logiche, ma non vere, non attendibili. In questo senso qui c’è qualcosa di anticristico.
Proprio oggi vengo a sapere di una nuova app, che emula il rapporto con Gesù (https://textwith.me/jesus/). Questo é ripugnante e di una gravità inaudita. Pensiamo all’incontro cristiano, a Abramo, Mosè e gli apostoli. Semplicemente non sono possibili o nascerebbero da una logica.
Ci si può fidare?
No!
Aulonocara