Un governo ‘quasi’ politico

Un governo ‘quasi’ politico
Giuramento Governo Draghi from YouTube

Nasce oggi il governo Draghi, fortemente voluto dal presidente Mattarella.

Al di là dei commenti a caldo, si può dire che è un governo con alcuni tecnici di peso in ministeri chiave, ma con molti politici (anche di lungo corso) e un sostanziale rispetto degli equilibri politici e parlamentari.

In questo Draghi dimostra fin qui di essere molto diverso da Mario Monti e di avere più attenzione agli interessi delle diverse parti politiche, il che, tutto sommato è un bene. Anche in emergenza, infatti, è pericoloso sospendere del tutto la dialettica politica, così come è salutare che ci sia in Parlamento una certa opposizione: può fare del bene anche al governo.

Sulla compagine governativa molti hanno storto il naso; quasi nessun gruppo o partito ha visto riconosciute tutte le sue aspettative (il che è abbastanza naturale in un governo con una base molto ampia), così come si può riconoscere un minimo di continuità con il governo precedente, pur nell’ambito di una netta discontinuità nella sua guida e nella sua composizione, con la presenza molto significativa di Lega e FI.

Il nodo sarà quello di conciliare gli opposti e di far convergere rapidamente verso alcuni obiettivi chiave le diverse sensibilità: mi riferisco a recovery, vaccini, lavoro, scuola.

Per questo è ragionevole dare credito al tentativo di Draghi.

Quanto alle forze politiche, il dato più significativo e ricco di prospettive è la convinta convergenza verso il popolarismo europeo di FI (non da oggi) e Lega (il che è una novità): è sperabile che tali forze diano il meglio, creando, ricostruendo anche dal punto di vista culturale una piattaforma credibile sui temi della sussidiarietà, della vita e dell’Europa.

Pesce Pilota