UN MANIFESTO… provvidenziale

Mentre il centrodestra trionfava in Umbria alcune personalità del mondo culturale, politico e sociale presentavano il manifesto (https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/10/31/cristiano-popolare-ecco-manifesto-del-nuovo-partito-centro_S3jpeT3ppjsbUnWWZfe8xM.html) che dovrebbe ispirare un nuovo soggetto politico di ispirazione cristiana e popolare.

Promotori e protagonisti:

  • Politica Insieme: Stefano Zamagni, Giancarlo Infante
  • Costruire Insieme: Ivo Tarolli
  • Rete Bianca: Dante Monda

Posizionamento:

  • Autonomia da Pd e Destra sovranista e populista

Punti di riferimento:

  • Dottrina sociale della Chiesa
  • Costituzione

Punti programmatici:

  • Lavoro
  • Sviluppo equilibrato e sostenibile
  • Lotta al degrado ambientale
  • Emigrazione
  • Famiglia
  • Libertà di educazione
  • Diritto alla vita

Nel leggere il manifesto ho ripensato alla breve storia che ha visto alcuni amici impegnati in politica e mi ha fatto riflettere la circostanza per cui nel vivere questa responsabilità non si era mai condivisa al 100% la posizione del partito/corrente che si sosteneva: Democrazia Cristiana prima, Forza Italia o Lega, NCD o Scelta Civica dopo.

L’impegno in politica era caratterizzato da un distacco sano, sostenuto da profonde considerazioni critiche dovute ad un’irriducibilità culturale e dall’originalità della storia e dell’esperienza cristiana da cui questi amici provenivano.

Questa irriducibilità e questa originalità, a cascata, contagiavano anche chi, come me e come tanti altri amici, doveva e poteva esprimerle solo con il voto nell’urna.

Oggi, invece, mi sembra che troppe persone che ancora condividono quella storia e quella esperienza cristiana sposino in toto le posizioni di alcuni partiti (o, meglio, di alcuni leader) con troppo entusiasmo e senza alcun rilievo critico e senza alcun distacco, dimenticando, forse, che di “uomini della provvidenza” ne abbiamo già avuti abbastanza negli ultimi tempi (Berlusconi, Renzi, Grillo e adesso Salvini/Meloni); mi pare, insomma, che non ci sia un lavoro per dare un giudizio consapevole sui vari problemi sul tavolo, ma si proceda per slogan.

I contenuti proposti nel manifesto sono tutti ampiamente condivisibili e se a partire da essi si intende costruire un nuovo soggetto politico “che rappresenti le istanze di credenti e non credenti che si riferiscono alla Costituzione e alla Dottrina sociale della Chiesa”, ben venga.

Spero che altri soggetti, come il Movimento Cristiano Lavoratori, l’Associazione ESSERCI, la Compagnia delle Opere, etc., si coinvolgano nel progetto che sicuramente è alternativo alle istanze del centrosinistra, ma che si differenzia e distanzia anche da alcune posizioni del centrodestra a trazione salviniana.

Manifesto

Pesce (ner)Azzurro