Un’Europa popolare

Non è facile: sì certo, i Greci ci devono tanti soldi e non li vogliono restituire e, sì certo, non faremo morire di fame un popolo fratello, e per di più culturalmente padre.
L’affaire greco ha messo in luce il nuovo asse di confronto mondiale: élite burocratiche, asettiche, non elette contro tutti gli altri riuniti da sentimenti di odio per l’impoverimento a cui queste élite hanno condannato tutti, tranne se stesse. Tra questi secondi finiscono tanto il sinistrissimo Tsipras e il suo gioco da mercante quanto la destrissima Le Pen e le sue manie di rifiuto degli immigrati.
Noi cattolici rimaniamo in mezzo, boccheggianti. Amiamo la libertà, la possibilità di progredire, le terre da cui veniamo, le piccole e medie imprese e associazioni, che sono espressioni di libertà. E dunque non staremo di sicuro con le élite. Ma odiamo le menzogne populiste che riempiono di orgoglio, violenza e sogni ma mai di lavoro, di pane quotidiano, di fatica e di proprietà. E soprattutto che non restituiscono quanto dato.
Come giudichiamo? Con chi ci schieriamo? In realtà mai con le élite e mai con Tsipras o Le Pen. E’ duro ammetterlo, ma la Merkel è la nostra possibilità di difesa. Certo, dovrà difendere gli interessi tedeschi ma nel frattempo non può cedere né al burocratismo elitario di Bruxelles né alla retorica vuota di Atene, Parigi e Roma. Sta zitta, mostra equilibrio, non cede alla demagogia di Hollande-Renzi che dicono di tutto e di più irresponsabilmente sul salvare a tutti costi i greci considerati collettivamente e in astratto mentre dimostrano a Ventimiglia che non gli interessa nessun essere umano concreto. La Merkel è stata eletta, è cristiana, ha studiato e ricercato fisica, è stata all’opposizione, è stata socialista e ha smesso di esserlo. In fondo, dice solo che bisogna avere i conti in ordine e che i debiti si pagano, magari ci vorrà più tempo, ma si pagano. L’Europa è da rifare, o da fare, ma non si farà né senza rispetto dei popoli e delle loro storie né calpestando i diritti di proprietà, di lavoro, di economia reale.

Torpedine

Una risposta a “Un’Europa popolare”

  1. Intelligente ed originale analisi. Quando, però, i popoli lituani, estoni, polacchi, finlandesi, etc. voteranno NO all’accordo per salvare la Grecia, daremo la colpa al “burocratismo elitario” e alle “lobby finanziarie”? W la Merkel!!! Abbasso Schaeuble, Tsipras, Le Pen, Renzi-Hollande

I commenti sono chiusi.