Vita e destino…

Cari amici della Spigola,
oltre al terremoto politico, c’è stata anche la notizia della morte del capitano della Fiorentina Davide Astori di 31 anni.
Col passare delle ore si delinea sempre più l’ipotesi di un arresto cardio circolatorio avvenuto durante il sonno.
Ho notato che le domande che si sono susseguite sono a due livelli anche se caratterizzate dalla stessa forma: perché è successo?
Un livello più superficiale riguarda la ricerca delle cause, l’altro livello (più profondo e più consono all’umano) riguarda la ricerca del significato.
Chiariamo subito che entrambi sono corretti se l’uno non esclude l’altro, difatti l’umano è caratterizzato dalla ragionevolezza che è la capacità di valutare tutti i fattori in gioco.
Quello superficiale ha come scopo non tanto la ricerca di un colpevole quanto la ricerca delle cause “meccaniche” per evitare il ripetersi di casi simili, magari sottoponendo gli sportivi professionisti ad esami più approfonditi per verificare l’assenza di malformazioni congenite del cuore che non si rivelano attraverso i normali esami di elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.
Il livello più profondo apre ad un mondo “parallelo” che spesso ignoriamo e spesso facciamo in modo di soffocare sotto il velo della quotidianità che eventi del genere strappano.
La domanda è: perché la morte?
Pensiamo che la morte sia tanto lontana mentre è vicinissima.
Leopardi dice nel canto Sopra il ritratto di una bella donna scolpito nel monumento sepolcrale della medesima:

Misterio eterno
Dell’esser nostro. Oggi d’eccelsi, immensi
Pensieri e sensi inenarrabil fonte,
Beltà grandeggia, e pare,
Quale splendor vibrato
Da natura immortal su queste arene,
Di sovrumani fati,
Di fortunati regni e d’aurei mondi
Segno e sicura spene
Dare al mortale stato:
Diman, per lieve forza,
Sozzo a vedere, abominoso, abbietto
Divien quel che fu dianzi
Quasi angelico aspetto,
E dalle menti insieme
Quel che da lui moveva
Ammirabil concetto, si dilegua.

Per lieve forza, cioè basta un nulla per morire: questa è la condizione umana cui è impossibile sfuggire. Non illudiamoci, storicamente è così e sarà sempre così.
Perché le ricerche sulla medicina? Perché la ricerca della “dolce morte”? Perché l’illusione di possedere la vita? Perché mettere su famiglia se…
Su cosa si basa la speranza? Perché la malattia?
Perché esiste la morte ed io voglio vivere?
Vista così la questione è irragionevole.
Se la vita in genere è irragionevole, perché invece noi siamo esseri ragionevoli?
Si avverte il contrasto?
Rimanendo ragionevole non riesco a fare a meno di dire che storicamente è successo un fatto assurdo, assolutamente assurdo.
Se vi trovate ad andare a Manoppello (PE), fate un salto al santuario del Volto Santo e osservate bene.
Vi invito ad osservare quel volto da un punto di vista medico ma anche amichevole e umano.
Circa 2000 anni fa un uomo (nato da una Vergine!) tre giorni dopo essere stato ucciso in croce è risorto dalla morte: le parti brune sono ancora cadaveriche, le parti rosee sono vive.
In quel santuario è conservato il sudario che si trovava sul volto di quell’uomo che si chiama Gesù di Nazareth, il figlio di Dio, e sul quale è impressa la Sua immagine che si è formata nel momento della resurrezione.
Gli ultimi 3 anni di vita di Gesù sono riportati su 4 libri chiamati Vangeli.
Sulla resurrezione di Gesù si basa la fede cristiana.
Perché dico questa cosa? Gesù è risorto dai morti e ha creato la Chiesa per dire all’uomo di tutti i tempi che la sofferenza e la morte hanno un significato e che la morte non è l’ultima parola sulla vita e che la vita ha un destino buono.
Questo è solo un breve accenno: per conoscere la Chiesa, che è una vita bisogna implicare la propria vita con essa.
E allora:
buona vita e buon destino a tutti!

Tonno subito